Il paradiso delle signore in onda quotidianamente su RAI1 chiude i battenti a causa degli alti costi e la produzione protesta. La decisione della RAI sembrerebbe legata agli alti costi della serie ambientata a cavallo degli anni '50 e '60, e ispirata al romanzo Al paradiso delle signore, di Émile Zola, ma il produttore Giannandrea Pecorelli non ci sta.
Bisogna precisare che in merito a Il paradiso delle signore non è arrivata ancora nessuna comunicazione ufficiale dell'azienda di Viale Mazzini, ma Aurora Tv, che produce la serie, ha voluto precisare in un comunicato i costi della stessa. "Il costo della prima stagione è stato di 23 milioni di euro. Questa cifra è coperta al 75% dalla Rai (ovvero per 17 milioni 239mila euro) e il restante da Aurora Tv (quasi 6 milioni di euro). In circa dieci mesi, con tre troupe, 180 persone impiegate, una settantina di attori fissi, 30 comparse di media al giorno (tutte in costume) abbiamo realizzato 7.200 minuti. Ovvero con un costo per il servizio pubblico di 2.400 euro al minuto".
Il paradiso delle signore nasce come serie del prime time, originariamente trasmessa il martedì sera alla 21,30, dal settembre del 2018 la RAI ha deciso di trasferirla nella fascia pomeridiana, ma anche su questo la produzione è entrata in rotta di collisione con la RAI in quanto "Il Paradiso delle Signore nella forma daily era stato concepito inizialmente per essere trasmesso alle ore 14.00 con un bacino di ascolto molto ampio e con maggiori possibilità di raggiungere spettatori di diverse fasce di età che avevano seguito con passione la versione prime time. Successivamente la Rai ha deciso di collocarlo alle 15.30, in una fascia oraria che da alcuni anni ha subito una continua perdita di ascolti assestandosi intorno al 10% di audience. I risultati di share raggiunti da Il Paradiso delle Signore, quasi il 50% in più in pochi mesi, sono sotto gli occhi di tutti".
Aurora Tv ha il dente avvelenato contro la decisione della RAI anche perché "interrompere una serie attualmente in vendita vuol dire creare un danno gravissimo ai detentori della stessa". Nei giorni scorsi un gruppo di fan si era radunato davanti ai cancelli dell'Ente di Stato per convincere la direzione di Viale Mazzini a salvare Il paradiso delle signore mentre online sono nate numerosi petizioni con lo stesso scopo.