Il dipinto del romanzo, Il cardellino, ovvero il quadro che dà il titolo al film, diretto da John Crowley, è un'opera di Carel Fabritius risalente al 1654, dal valore incommensurabile; si tratta di una tavoletta di appena 33x18 cm che ritrae un cardellino legato a un trespolo formato da due semicerchi di legno e da una cassetta di un un colore grigio-azzurro, sullo sfondo di una parete intonacata di un bianco luminoso.
Il quadro appartiene alla collezione del Mauritshuis dell'Aia, nei Paesi Bassi. L'autrice del romanzo, Donna Tartt, vide per la prima volta il celebre dipinto 20 anni prima dell'uscita del libro, vincitore del Premio Pulitzer per la narrativa nel 2014, su cui è basata la pellicola.
Nello stesso anno del dipinto, il 1654, in una calda mattina d'ottobre, l'esplosione di una polveriera scosse la città natale del pittore. Il gigantesco incendio che ne seguì distrusse completamente il quartiere nord-est della città, con le sue case modeste, le sue dimore signorili e le sue chiese. Tra le macerie fumanti si contarono più di cinquecento morti: tra questi c'era anche Carel Fabritius, trentadue anni. Nella sua bottega, divorata dalla fiamme, andarono perduti tutti i dipinti a cui stava lavorando.
Su Rotten Tomatoes il film ha un indice di gradimento del 24% sulla base di 220 recensioni con una valutazione media di 4,60 / 10. Il consenso critico del sito recita: "Splendidamente filmato ma per lo più inerte, Il cardellino gestisce male il suo materiale di origine, appiattendo una narrativa complessa e trasformandola in una pellicola in gran parte non coinvolgente."