Da domani La Fiera delle Illusioni - Nightmare Alley, l'ultimo film di Guillermo del Toro, sarà nei cinema italiani. Nel frattempo, il regista messicano si lamenta dell'attuale situazione dell'industria in cui fare film per un pubblico adulto è sempre più complicato.
La Fiera delle Illusioni - Nightmare Alley, che ha richiesto quattro anni di lavorazione, porta per la seconda volta sul grande schermo il brutale romanzo noir di William Lindsay Gresham del 1946. Il film ha inizio nella cerchia ristretta di un luna park itinerante degli anni Trenta, un regno di terrore e meraviglie, poi si sposta nelle sale della ricchezza e del potere dove albergano la seduzione e il tradimento. Al centro della storia si trova un uomo che vende la propria anima all'arte dell'imbroglio. Quest'uomo è Stanton Carlisle, un truffatore vagabondo che si trasforma in un affascinante intrattenitore e manipolatore, talmente abile da convincersi di poter sconfiggere il fato. Mentre Stanton fa la sua delirante ascesa, del Toro racconta il sogno americano che va alla deriva.
Con Nightmare Alley, Guillermo del Toro fa una deviazione dal suo percorso personale realizzando un film privo di elementi fantastici. Il tutto in controtendenza con la moda di Hollywood di premiare i film di supereroi e fantasy, come ammette lo stesso regista:
"Beh, ogni decennio o due il pubblico cambia. Negli anni '70 il pubblico era composto principalmente da adulti, per poi diventare molto più giovane negli anni '80. Quel pubblico matura e cambia, ma questo è probabilmente il momento più difficile della storia per fare film per adulti. Questo però non significa che sarà così per sempre. Niente è definitivo."
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Il lavoro precedente di del Toro, La forma dell'acqua - The Shape of Water, gli ha fruttato quattro Oscar. Cos'è cambiato da allora? "Dopo aver vinto un Oscar puoi lavorare entro un certo limite... non posso dire di voler fare una versione da 200 milioni di dollari di Nightmare Alley, ma posso farcela per 60 milioni di dollari e posso farcela con un certo cast . Non credo che sarebbe successo prima. Nella maggior parte dei casi le parti sono state tutte scritte per il cast che abbiamo ingaggiato. Chi sa, magari prima non avrebbero accettato".