Ci siamo quasi: il 24 agosto la prima stagione di Gomorra - La Serie farà il suo debutto americano su SundanceTV, anticipato da diverse recensioni positive da parte della critica USA e soprattutto da una campagna pubblicitaria che vede riuniti (in maniera un po' ingenua) i Savastano con il "braccio destro" di Don Pietro, Ciro, e il "rivale", Don Salvatore Conte, su uno sfondo "sgarrupato" che suggerisce uno scenario disastrato. Visti così, i nostri eroi sembrano un po' gli La famiglia Addams, ma gli spettatori americani non sanno ancora cosa li aspetta e in quali intrighi si ritroveranno invischiati.
Crime is a family affair. #Gomorrah premieres Wed. Aug. 24th at 10|9c on @SundanceTV. pic.twitter.com/qXRSget8ul
— Gomorrah (@GomorrahUS) 5 agosto 2016
The business will be his one day, but can he handle it? #Gomorrah premieres Wed. at 10|9c on @SundanceTV. pic.twitter.com/OZaXleP9e8
— Gomorrah (@GomorrahUS) 18 agosto 2016
The Hollywood Reporter anticipa che "Gomorra non sarà una vera e propria rivelazione, perché in diversi modi rende omaggio al meglio della televisione americana, in modo particolare a The Wire della HBO", ma sottolinea che è la realizzazione ad essere unica e offre "uno sguardo ad un'altra cultura, dove le cose sono fatte in modo diverso e per quanto i personaggi e i codici siano relativamente nuovi, le motivazioni che li guidano sono universali". Gomorra inoltre, aggiunge THR, è un prodotto dal taglio squisitamente cinematografico, sia nel modo di fotografare "gli interni angusti delle case di Napoli e gli inseguimenti in auto". "Gomorra è dark - sia nel tono narrativo che nella realizzazione - e richiede un po' di concentrazione sui sottotitoli, ma è anche avvincente e dimostra che non abbiamo l'esclusiva sulle serie di qualità"
Anche per Entertainment Weekly la serie ha uno spiccato taglio cinematografico, e se si riesce a superare l'ostacolo iniziale dei sottotitoli può dare dipendenza allo spettatore. "Gomorra è una serie sorprendentemente realistica, ma infusa di melodramma tragico, specifico della cultura a cui appartiene, ma dai temi universali" "Il primo episodio, ricco di azione, nel quale i Savastano si preparano alla guerra con un clan rivale, ci immerge in un mondo prevalentemente notturno" in una Napoli presentata "come un inferno opprimente, una giungla di cemento" nela quale ci si trova a sperare per una debole luce di speranza. Peccato che EW abbia fatto un po' di confusione attribuendo a Napoli uno scenario che appartiene in realtà ad alcune zone più difficili, tra cui la periferia Nord, ma fortunatamente altre testate invece hanno dato spazio anche agli eventi e i personaggi che hanno ispirato la serie e soprattutto le polemiche che hanno accompagnato (e continuano ad accompagnare) le riprese e la messa in onda degli episodi. Per quanto riguarda i protagonisti infine, il magazine sottolinea il carisma di Marco D'Amore, braccio destro dei Savastano lacerato da conflitti interiori, "dallo sguardo riflessivo"
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Il New York Times invece evidenzia - e ci fa molto piacere - che Gomorra ha rappresentato una serie di rottura "in Italia, dove la televisione tende ad essere fiacca e kitsch".
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Tra le recensioni più positive infine, spicca quella di We Got This Covered: "Gomorra dimostra che il mondo del crimine organizzato offre ancora del potenziale narrativo così come l'opportunità di mostrare qualcosa di sorprendentemente nuovo agli spettatori" Gli autori hanno "creato personaggi con i quali il pubblico può relazionarsi emotivamente, senza però giustificare le loro azioni violente". Gli spettatori americani sono avvisati: "Gomorra è un mondo avvincente e terrificante insieme e sarà difficile distogliere lo sguardo."