Tutti pazzi per Titeuf. Dopo aver conquistato il difficile pubblico franceseche ben conosce il personaggio e al fumetto, raggiungendo in poco tempo il primo posto del box office, anche l'Italia è pronta per accogliere l'enfant terrible Titeuf, bambino dalla testa ad uovo e dal ciuffo indisciplinato. Attesissima la doppia proiezione al Giffoni Film Festival per un'anteprima che precede di pochissimo l'uscita quasi immediata nelle sale, giovedì 25 luglio, con l'indipendente CloudMovie. Cartelloni con tutti i personaggi del fumetto, la Sala Truffaut addobbata a "Sala Titeuf", il film sta conquistando da settimane anche il mondo del web che l'ha consacrato film dell'estate grazie al tam tam sulla rete e nei social network, tanto che la pagina Facebook ufficiale, in poche settimane, ha già raggiunto oltre 13 mila fan.
Titeuf, il film racconta la storia del piccolo Titeuf che non viene invitato alla festa dell'amata Nadia: il piccolo non sa darsi una spiegazione ma le sue idee diventano ancora più confuse quando gli adulti, ancora una volta, dimostreranno di essere veramente inutili iniziando un percorso di separazione. Titeuf verrà sballottato fra la casa dei suoi nonni in campagna, gli inconti con lo psicologo e le riunioni nel cortile di scuola e cercherà di mettere ordine nella sua vita cercando soprattutto di seguire la lista delle sue priorità: l'invito alla festa di Nadia. 700 persone fra disegnatori, assistenti di produzione, scenografio, musicisti, attori, coloristi, 780.000 fogli di carta, 6.800 matite per realizzare 200.000 disegni e 1.067 scene: questi sono i numeri della produzione di Titeuf che ha richiesto due anni di lavoro.
Tra i motti dello sfacciato Titeuf alcuni sono già dei veri tormentoni tra i fan come "Ciao Sbabboni, ciao smutandoni" per rivolgersi al mondo degli adulti; "Supermegafigio" per indicare una cosa straordinariamente bella e "Ciccia", intercalare tipico del fumetto. Inoltre è singolare come la forza di questo personaggio sia entrato nel quotidiano di molti ragazzi che hanno addirittura scritto direttamente a Titeuf un decalogo di tecniche di approccio amoroso per conquistare la sua amata Nadia. Lo stesso Zep (pseudonimo-omaggio ai Led Zeppelin, vero nome Philippe Chappuis), il mitico autore del fumetto inventato nel 1992, si è divertito nel film ad interpretare sia il pensiero dell'adulto che quello dei più piccoli in maniera quasi autobiografica: "Nel film è presente il doppio livello delle strisce di Titeuf: la sua vita di bambino e il mondo degli adfulti che lui cerca di comprendere senza riuscirci veramente. E' un tema che mi interessa perchè quando scerivo le storie mi sento sia Titeuf che il genitore che sono nella vita reale. Ora, in quanto adulto, come tutti, non sono sempre coerente: spesso diciamo cose che poi non per forza facciamo. Vorrei dire ai nostri bambini che ho finalmente capito come funziona la vita ma purtroppo non è così. Ne ne so molto più di loro, in fondo, volendo essere onesto. Ma grazie al cinema Titeuf avrà un nuovo pubblico che non ha mai letto le sue avventure". La sfida del "supermegafigio" Titeuf è appena cominciata.