Le riprese di Ghostbusters 3 devono ancora iniziare, ma già Jason Reitman deve destreggiarsi dalle polemiche scatenate dalle ultime dichiarazioni. Il regista, figlio dell'autore degli originali Ghostbusters, Ivan Reitman, prende in mano il franchise dopo la tempesta mediatica piovuta sul reboot al femminile firmato da Paul Feig. Così le sue ultime dichiarazioni sul progetto in fase di sviluppo sono state lette come un attacco al precedente capitolo tanto che Reitman è stato accusato di sessismo.
Parlando di Ghostbusters 3, Jason Reitman ha dichiarato: "Adoro questo franchise. Sono cresciuto guardandolo, mi considero il primo fan di Ghostbusters, avevo sette anni quando il film è uscito e lo adoro. Voglio fare un film per i miei compagni fan di Ghostbusters. Stiamo cercando di riprodurre le tecniche originali e di restituire il film ai fan."
Queste parole hanno scatenato le reazioni polemiche di chi ha letto le parole di Reitman come un attacco al reboot al femminile di Ghostbusters e la polemica si è accesa sui social. I fan si sono divisi tra chi concorda con la visione di Jason Reitman e chi lo accusa di sessismo e mancanza di rispetto nei confronti del reboot.
Dopo che gli animi si sono accesi, Jason Reitman in persona ha preso la parola su Twitter per chiarire il senso delle sue dichiarazioni specificando di non aver criticato in nessun modo il reboot di Paul Feig: "Ehi, mi è uscito male! Provo solo ammirazione per per Paul, Leslie, Kate, Melissa e Kristen e per il coraggio che hanno dimostrato nel fare Ghostbusters 2016. Hanno espanso l'universo e hanno fatto un film fantastico!".
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