L'ultimo progetto di George Romero è un monumentale romanzo sugli zombie, ultimato e pubblicato postumo grazie allo scrittore Daniel Kraus, che unirà tutti i film sul tema realizzati dal maestro dell'orrore.
Il romanziere Daniel Kraus ha incontrato il suo eroe George A. Romero una volta sola, nel 2006, a una convention horror. Undici anni dopo il regista che ha creato il genere dello zombie-movie è morto di tumore ai polmoni e solo un mese dopo la sua morte Kraus è stato contattato per ultimare il ruo progetto finale, un monumentale romanzo sugli zombie intitolato The Living Dead.
Daniel Kraus ammette di essere stato ossessionato dall'opera di Romero fin da quando, a sei anni, la madre gli ha mostrato La notte dei morti viventi: "Sono il mio Star Wars" ha ammesso lo scrittore, che vive a Chicago.
The Living Dead, lungo quasi 700 pagine, si apre con una epidemia zombie e descrive l'insorgere dell'apocalisse dal punto di vista di una manciata di personaggi assai diversi: un giornalista televisivo, un adolescente che vive in una roulotte, l'assistente di un medico legale, un comandante della Marina, un piccolo burocrate, e altri. In seguito la storia fa un salto in avanti per descrivere il devastante mondo post-pandemia che tenta faticosamente di risorgere.
George Romero ci ha insegnato che i veri zombie siamo noi, ma quanto ci mancherà
La difficoltà principale, per Kraus, è stata quella di adeguarsi allo stile di Romero senza potersi confrontare con lui: "Sarebbe stato più facile se avesse scritto solo metà romanzo e poi si fosse fermato. Ma mi sono trovato ad avere tante isole differenti create da lui, e io dovevo unirle costruendo dei ponti. Come risolvere? Ho provato a pensare come Romero, ho cercato di entrare nella sua testa e ho provato a rispondere alle domande a cui non aveva lasciato risposta."
Parte del processo per immergersi nella testa di George Romero è stato realizzato rivedendo tutti i suoi film, parlando a lungo con la sua vedova Suzanne e guardando le pellicole preferito del regista, da John Ford a Michael Powell:
"Far fluire le idee mi ha costretto a pensare moltissimo. Non ho mai passato così tanto tempo seduto alla scrivania a riflettere. mesi di ricerca sono finiti nel libro ben prima che iniziassi a scrivere una sola parola."