Sono passati quindici anni da quando Russell Crowe ha dato a George Clooney del venduto per la sua partecipazione a spot televisivi. Ne è passata di acqua sotto i ponti e ora la lite tra i due attori sarebbe rientrata, ma Clooney ricorda l'episodio ammettendo di essere rimasto spiazzato dall'uscita del collega australiano.
Riflettendo sulla faida con la star de Il Gladiatore nel corso di un'intervista a GQ, George Clooney spiega: "Di punto in bianco se n'è uscito con un 'Non sono un venduto come Robert De Niro, Harrison Ford e George Clooney'. Ero basito, mi sono chiesto 'Ma da dove cazzo viene fuori questa storia?'"
Con gli anni, l'attrito si è ridimensionato. In precedenza Clooney aveva rivelato a Esquire che Russell Crowe gli ha inviato un libro di poesie per scusarsi per l'uscita infelice:
"La verità è che Russell Crowe mi ha inviato un libro di poesie scusandosi per avermi insultato. Ha cominciato lui la lite con me senza nessun motivo."
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Dopo l'insulto, va detto che George Clooney non è stato zitto, ma ha risposto per le rime a Crowe chiamando in causa la sua rock band, i 30 Odd Foot of Grunts:
"Ho risposto che probabilmente aveva ragione, e che ero felice che ce l'avesse detto perché Bob, Harrison e io stavamo pensando di mettere su una band, che rientrerebbe perfettamente sotto il titolo di cattivo uso della celebrità. È stato allora che si è davvero arrabbiato con me. 'Chi cazzo si crede di essere questo tizio che vorrebbe essere un Frank Sinatra'. Me ne ha dette di tutti i colori. Poi durante la stagione degli Oscar, quando ha capito che rischiava di incontrarmi, ha tentato di scusarsi dicendo che era stato male interpretato. Ma quando mai..."