Sono stati rivelati pubblicamente gli ultimi risultati dell'autopsia sul corpo di Gene Hackman, scomparso lo scorso 18 febbraio nella sua residenza di Santa Fe.
Il documento riporta in maniera approfondita la storia clinica dell'attore premio Oscar, a due mesi di distanza dal ritrovamento del suo cadavere e quello della moglie Betsy Arakawa.
L'esisto dell'autopsia su Gene Hackman
La star, 95 anni, soffriva di insufficienza cardiaca congestizia e presentava gravi alterazioni croniche da ipertensione ai reni. A riferirlo è l'Ufficio del Medico Legale del Nuovo Messico, come riporta Fox News.
Inoltre, dal referto, emerge che Hackman aveva un pacemaker biventricolare installato nell'aprile 2019 e mostrava tutte le caratteristiche neurodegenerative compatibili con il morbo di Alzheimer. Nell'organismo sono state rinvenute anche tracce di acetone, compatibili con un episodio di chetoacidosi che potrebbe essere stata indotta dal diabete o da un digiuno prolungato.

Secondo le analisi, l'attore è risultato negativo al test dell'Hantavirus, la malattia trasmessa dai roditori che ha causato invece la morte della moglie, Betsy Arakawa.
La dinamica della morte di Gene Hackman e Betsy Arakawa
Nelle scorse settimane le forze dell'ordine avevano stabilito che Arakawa, 65 anni, sarebbe morta prima del marito, presumibilmente intorno al 12 febbraio, proprio a causa dei sintomi respiratori provocati dal virus letale trasmesso dai topi attraverso urine, feci e saliva.
Le indagini hanno stabilito che prima della morte, Arakawa aveva consultato siti online per ottenere informazioni su condizioni mediche simili al COVID-19 o riconducibili all'influenza, uno dei sintomi provocati proprio dal raro Hantavirus.

In base alle indagini, si ritiene che Gene Hackman, Oscar al miglior attore nel 1972 e al miglior attore non protagonista nel 1993, abbia vagato da solo per la casa nei giorni successivi alla morte della moglie.