Fedez denunciato da Pietro Maso per diffamazione: l'ha citato nel testo di una canzone

Fedez è finito nel mirino di Pietro Maso: l'omicida, protagonista di uno dei casi di cronaca più noti degli anni '90, ha denunciato il rapper per diffamazione.

Guai giudiziari per Fedez, che è stato denunciato per diffamazione da Pietro Maso, l'uomo che ha scontato 24 anni di reclusione per aver ucciso i genitori nel 1991.

Stando alle recriminazioni di Maso e del suo avvocato Alessio Pomponi, Fedez avrebbe parlato della complessa vicenda processuale nella canzone No Game-Freestyle, pubblicata lo scorso giugno. Si legge infatti nel testo: "Flow delicato, pietre di raso, saluti a famiglia da Pietro Maso, la vita ti spranga sempre a testa alta come quando esce sangue dal naso".

Nella denuncia presentata Pietro Maso sostiene che: "É richiamata in maniera esplicita la drammatica vicenda personale e processuale che mi ha visto coinvolto e che, a distanza di anni e di un faticoso e doloroso percorso personale sono riuscito a superare [...] Le espressioni utilizzate, riferite e riferibili in maniera chiara, diretta ed esplicita al sottoscritto, appaiono oggettivamente diffamatorie e non possono essere certamente ricondotte all'uso di immagini forti appartenenti al genere musicale o alla cifra artistica degli autori, ovvero a vicende personali assimilabili".
Maso continua: "La libertà di espressione e di manifestazione del proprio pensiero, anche e soprattutto nel caso di specie... non può determinarsi in modo da ledere l'onorabilità altrui, atteso, vi è più, che la vicenda che ha interessato il sottoscritto, ad oggi, non assume alcun interesse in termini di attualità e rilevanza storica".

Chi è Pietro Maso

Pietro Maso è balzato agli onori della cronaca nera italiana quando, il 17 aprile 1991, all'età di 19 anni, ha ucciso entrambi i genitori, nella loro abitazione in provincia di Verona, per poter incassare la propria parte di eredità. L'ossessione per la serie tv Miami Vice, la carriera scolastica fallimentare, i lavoretti saltuari lasciati dopo poche settimane: Pietro Maso era un ragazzo alla costante ricerca di attenzioni e per ottenerle aveva cominciato a condurre, insieme a quelli che furono poi arrestati come suoi complici, uno stile di vita non sostenibile economicamente.
Il bisogno costante di soldi ha spinto Maso a uccidere i due genitori, anche se mamma Mariarosa e papà Antonio dovevano essere solo le prime pedine in un piano molto più ampio, che prevedeva più morti e più distruzione. Condannato a una pena di 30 anni, è stato rimesso in libertà nel 2015, ma nel 2016 è finito in una clinica psichiatrica, in seguito alla denuncia delle sorelle, per turbe mentali e dipendenza da cocaina.