Tre titoli davvero esplosivi per l'attesissima Opening Night del Far East Film Festival di Udine. Venerdì 29 aprile, alle ore 20.00, la 13° edizione prenderà il largo con l'anteprima europea di Welcome to Shama Town, con i 33 minuti - già cult - dell'horror Night Fishing e, dulcis in fundo, con l'anteprima internazionale di un film a sorpresa che debutterà sugli schermi dell'Estremo Oriente il prossimo 28 aprile!
Pellicola d'azione e di mistero, firmata dall'esordiente Li Weiran, Welcome to Shama Town è una totale immersione in una Cina sconosciuta, in un Oriente che porta con sé il sapore del vecchio West. Classe 1975, il regista proviene dal mondo della pubblicità e del videoclip ed è uno dei nuovi nomi che il FEFF proporrà all'attenzione del panorama cinematografico occidentale. Quanto a Night Fishing, reduce dall'ultima Berlinale, non serve certo ricordare che porta la firma del genio coreano Park Chan-wook (autore dei leggendari Old Boy e Lady Vendetta) e che è stato interamente girato usando un iPhone4. Tutto comincia con un uomo che, dopo aver attraversato un bosco, raggiunge la sponda di un fiume e si mette a pescare. Le ore scivolano via e la luce del giorno lascia spazio alle ombre della sera.
Non potendo anticipare nulla del film a sorpresa fino alla conferenza stampa di lunedì 18 aprile, giorno in cui sarà presentata la tredicesima edizione del FEFF, puntiamo rapidamente i riflettori sulla Closing Night di sabato 7 maggio: si vedranno la commedia romantica What Women Want, remake cinese dell'omonimo blockbuster hollywoodiano con Mel Gibson e Helen Hunt, e, in anteprima internazionale, il revenge thriller Punished, prodotto da Johnny To, diretto da Law Wing Cheong e interpretato da un Anthony Wong in stato di grazia.
Dal più antico film cinese conservato, un cortometraggio muto del 1922, alle parodie malesi di James Bond degli anni '60 (alias Mat Bond!) fino alle avventure dell'hongkonghese Michael Hui (il Jerry Lewis d'Asia), ospite a Udine. L'Asia ride! sarà anche una pubblicazione curata da Roger Garcia (consulente del Festival e Direttore dell'Hong Kong Film Festival) che si aggiunge a quelle finora realizzate per cinefili e appassionati e per quanti nella comunità scientifica fanno ricerca. Il volume di Garcia farà emergere stili, autori, strategie produttive.
A completare la panoramica sul passato, lo speciale focus curato da Roland Domenig sui Pink Eiga, pellicole erotiche d'autore, che riporteranno alla ribalta una produzione ingiustamente sottovalutata. Un programma con 16 titoli getterà luce sul leggendario produttore giapponese Asakura Daisuke (all'anagrafe una donna) e sulla sua Kokuei, casa di produzione nata nel 1956 per produrre film educativi e negli anni '60 passata ai soft erotici low budget. Da allora i Pink nipponici hanno confermato la propria forza al botteghino e una straordinaria libertà creativa. Intere generazioni di (insospettabili) registi hanno mosso qui i loro primi passi realizzando softcore con un sottofondo di riflessioni filosofiche (si pensi a Takita Yojiro, regista del Premio Oscar Departures). Tra gli eventi clou del focus, la proiezione del recentissimo Underwater Love di Imaoka Shinji, unico esempio di Pink in versione musical.