Fallout 2, gli showrunner spiegano il recasting di Mr. House: "È una specie di Kim Jong Il o di Putin"

La seconda stagione della serie Amazon fa una scelta che non passa inosservata: il cambio di interprete per Mr. House, figura centrale del mito di New Vegas, ora affidata a Justin Theroux.

Una scena di Fallout

La seconda stagione di Fallout introduce un nuovo volto per Mr. House. Justin Theroux prende il posto di Rafi Silver, e gli autori spiegano come il recasting si leghi alla natura del personaggio, tra paranoia, avatar e un immaginario retrofuturistico ispirato al potere contemporaneo.

Mr. House di Fallout, tra continuità narrativa e gioco di percezioni

Il recasting di Robert House nella seconda stagione di Fallout non nasce come una semplice esigenza produttiva, ma come una decisione perfettamente coerente con la natura ambigua del personaggio. Nella prima stagione, il CEO della RobCo Industries e sovrano invisibile della Strip di New Vegas aveva fatto la sua comparsa nel finale, interpretato da Rafi Silver. Nella nuova stagione, il testimone passa a Justin Theroux, con una soluzione narrativa che non cancella il passato ma lo ingloba, mostrando brevemente la versione precedente del personaggio all'interno di una trasmissione osservata dallo stesso House.

Fallout Robert House
Il personaggio di Robert House in Fallout

La showrunner Geneva Robertson-Dworet, intervistata insieme a Theroux, ha chiarito che l'idea di House nasce da un modello preciso: Howard Hughes. Le affinità tra i due non si fermano al potere economico o alla visione industriale, ma si estendono alla progressiva chiusura verso il mondo esterno. "Volevamo interpretare House come qualcuno che gioca costantemente con il mondo ed è forse anche spaventato dall'idea di esporsi", ha spiegato. "Pensate a quanto sia un bersaglio. Voi uscireste se foste al suo posto?". Da qui l'entusiasmo per una rappresentazione che sfrutta più incarnazioni del personaggio, trasformando il recasting in un elemento narrativo e non in una frattura.

Il ritorno di Silver, seppur fugace, rafforza questa logica: House non è una presenza stabile, ma un concetto che si manifesta attraverso filtri, schermi e sostituzioni.

Justin Theroux e il potere come maschera nel mondo di Fallout

Justin Theroux ha riconosciuto l'influenza di Hughes nella costruzione del personaggio, ma ha voluto allargare il discorso a una dimensione più contemporanea. "A livello tematico e morale, la fonte di ispirazione è molto più ampia", ha osservato, aggiungendo che basta "lanciare una freccetta su qualsiasi miliardario dei nostri giorni" per ritrovare "un po' di Mr. House in ognuno di loro". Una dichiarazione che sposta il personaggio dal semplice omaggio storico a una riflessione sul potere moderno.

Welcome To New Vegas Sign From The Fallout Tv
Fallout: un'iconica location della serie

Il contesto retrofuturistico di Fallout gioca un ruolo chiave in questa trasformazione. Theroux sottolinea come, in un mondo in cui le persone non si riconoscono davvero, sia naturale ricorrere a "avatar", figure delegate a parlare e agire al posto del leader. "House manda altri a fare il lavoro per lui", spiega l'attore, "un po' come certi leader politici che si moltiplicano attraverso sosia e rappresentanti". Il paragone è esplicito e volutamente provocatorio: "È una specie di Kim Jong Il o di Putin, con diversi 'altri' che si muovono per suo conto".

Questa scelta accentua la dimensione paranoica del personaggio. House non vive più nel cuore pulsante di New Vegas, ma sopra di essa, isolato, protetto, distante. Non è solo una questione di sicurezza, ma di controllo totale sull'immagine e sulla narrazione. La sua presenza diventa quasi mitologica, filtrata da schermi e intermediari, perfettamente in linea con una serie che fa della satira sul potere uno dei suoi pilastri.

In Fallout, anche il volto del potere è instabile, mutevole, e forse proprio per questo ancora più inquietante.