Ero in guerra ma non lo sapevo è un film italiano del 2022 diretto da Fabio Resinaro basato su una storia vera, quella di Pier Luigi Torregiani: titolare di una gioielleria nella periferia nord di Milano, ucciso in un agguato dei Pac, Proletari Armati per il Comunismo, nel 1979.
La sera del 22 gennaio 1979 Pier Luigi subì un tentativo di rapina nella sua gioielleria, con conseguente sparatoria che causò la morte di uno dei rapinatori. A causa dei titoli dei giornali, che lo definivano un giustiziere, i Pac iniziarono a considerare Torregiani come un "uomo di destra che praticava autodifesa, una specie di giustiziere di estrema destra".
Il 16 febbraio successivo, mentre stava aprendo il negozio insieme ai figli, fu vittima di un agguato da parte di tre componenti dei Proletari Armati per il Comunismo, Giuseppe Memeo, Gabriele Grimaldi e Sebastiano Masala, intenzionati a vendicare la morte del rapinatore rimasto ucciso nel ristorante.
Torregiani tentò una reazione ma fu colpito da Memeo non appena estrasse la sua pistola, dalla quale partì un proiettile che raggiunse il figlio quindicenne Alberto alla colonna vertebrale, rendendolo paraplegico. Torregiani fu finito con un colpo alla testa da Grimaldi, dopodiché i tre membri del Pac si diedero alla fuga.
"Qui abbiamo un personaggio che cammina dentro la vicenda, e l'elemento che dovevo sempre tenere d'occhio era il punto di vista, personale e interiore", ha spiegato lo stesso Fabio Resinaro a proposito di Ero in guerra ma non lo sapevo, durante un'intervista in cui era affiancato da Francesco Montanari, il quale nella pellicola interpreta Pier Luigi Torregiani.