Emily in Paris 2 ha fatto il suo debutto da poco su Netflix, ma ha già attirato le ire di una nazione straniera: il ministro ucraino ha infatti lamentato la visione troppo stereotipata del popolo ucraino a causa di come è stato presentato un personaggio nello show.
A riportarlo è anche il sito della BBC, che riprendendo le informazioni dai media ucraini, ha spiegato come il ministro Oleksandr Tkachenko abbia scritto direttamente al servizio streaming per esprimere le sue perplessità sul personaggio di Petra, new entry dello show interpretata dall'attrice ucraina Daria Panchenko.
Nel quarto episodio della seconda stagione dello show, infatti, ci viene presentata questa ragazza dal "pessimo senso della moda e gusto in fatto di stile" e che teme di essere deportata. In una scena, Petra ruba anche dei vestiti da un negozio per poi scappare a gambe levate.
"In Emily in Paris troviamo un'immagine caricaturale della donna ucraina che è inaccettabile. È anche offensiva. È così che vedete noi ucraini all'estero?" si legge nella lettera del ministro.
Ovviamente anche il web si è espresso in favore o per dar voce al proprio disaccordo con le affermazioni del politico.
Un ucraino residente a Parigi ha concordato dichiarando: "Il modo in cui avete proposto l'immagine degli ucraini nel quarto episodio della seconda stagione è davvero un trucchetto da poco, scandaloso e una vera e propria vergogna".
C'è chi, invece, difende la serie come la produttrice ucraina Natalka Yakymovych osserva: "Quindi in una serie tv i personaggi negativi non possono essere ucraini? Ovviamente vorremmo che Petra fosse di Mosca, ma non si può avere sempre ciò che si vuole".
Questa tuttavia non è la prima volta che lo show viene criticato con simili motivazioni, dato che già in occasione della prima stagione Emily in Paris fu accusato di presentare uno stereotipo del popolo francese ("gente scortese che indossa il basco e tradisce i propri partner").