Elisabeth Moss difende Scientology: "È un luogo aperto e accogliente"

Elisabeth Moss ha parlato di Scientology e della sua reazione al discorso di Leah Remini.

Nel corso di un'intervista con The New Yorker, Elisabeth Moss ha parlato di Scientology e della sua reazione al discorso di Leah Remini. L'attrice ha commentato il discorso dell'ex membro di Scientology durante la cerimonia di premiazione dei Television Critics Award del 2018.

A proposito della sua assenza durante il ritiro del premio da parte di Leah Remini, Elisabeth Moss ha rivelato: "Ho deciso di andare in bagno proprio in quel momento. Era ben più divertente che assistere al discorso". Secondo la Remini, Scientology avrebbe impedito alla Moss di parlare con lei a causa della sua personalità "antisociale".

La protagonista de L'uomo invisibile ha risposto: "Lei non mi ha mai avvicinato né mi ha mai chiesto di parlare. Non la conosco, non siamo amiche. Quindi, davvero, non so come possa fare affermazioni del genere".

Elisabeth Moss ha affrontato un altro aspetto di Scientology. Nel 2017, in occasione della sua vittoria dell'Emmy Award, l'attrice ha ringraziato sua madre per averle insegnato "che si può essere gentili e fottutamente tosti". L'Hollywood Reporter ha pubblicato un articolo dopo la cerimonia di premiazione in cui un ex Scientologist ha aggiunto che le parolacce sono "quasi un sacramento" nella religione citata. La Chiesa avrebbe sostenuto, però, che "non esiste un tale insegnamento".

Interrogata sul momento, la Moss ha detto al New Yorker che quell'intervento l'ha "fatta incazzare". "Quello è stato un momento davvero, davvero importante per me e per mia madre", ha detto l'attrice e ha proseguito: "Sì, anche per mia madre, che mi ha sostenuto nel corso degli anni ed è stata una madre incredibile sia per me che per mio fratello. Dire una bugia del genere su questo aspetto non è stato giusto".

Infine, Elisabeth Moss ha sottolineato quanto la privacy sia importante per lei: "Non voglio che le persone siano distratte da qualcosa, quando mi guardano. Voglio che vedano il personaggio. Quando gli attori rivelano troppo della loro vita, mi sembra che finiscano per focalizzare l'attenzione altrui su aspetti banali della loro quotidianità". E, su Scientology, ha chiosato: "Non è davvero una religione chiusa. È un luogo molto aperto ad accogliere qualcuno che vuole saperne di più. Penso che questa sia la cosa che probabilmente viene più spesso fraintesa".