Eddie Murphy, senza saperlo, ha aiutato una ex star del Saturday night live dopo l'11 Settembre

A otto anni, Pete Davidson trovò conforto in Delirious di Eddie Murphy, una scoperta nata per caso dopo la morte del padre l'11 settembre. Quel legame inatteso ha guidato la sua crescita artistica fino all'incontro sul set di The Pickup.

Una scena con Eddie Murphy

Pete Davidson, star comica nota per aver fatto parte del cast storico del Saturday Night Live, ha raccontato un aneddoto tenero e quasi dissacrante sull'influenza che Eddie Murphy ha avuto nella sua vita. Una storia che mescola lutto, comicità e un patto materno segreto, rivelando come un DVD proibito sia diventato un appiglio emotivo e un faro professionale destinato a riapparire anni dopo.

Una risata necessaria

Il rapporto di Pete Davidson con la comicità di Eddie Murphy non nasce nei corridoi del Saturday Night Live, ma molto prima, in un momento in cui il mondo gli era crollato addosso. Nel documentario Being Eddie su Netflix, l'attore rievoca con lucidità quel frangente in cui, a soli otto anni, cercava una distrazione dopo la morte del padre, pompiere di New York rimasto ucciso come primo soccorritore durante l'attacco dell'11 settembre. Fu allora che, in un negozio del centro commerciale, la sua attenzione venne catturata da una copertina rossa e iconica: Murphy avvolto nella tuta di pelle di Delirious, in posa da rockstar della risata.

Beverly Hills Cop Eddie Murphy Wuuwhtn
Eddie Murphy in Beverly Hills Cop

Davidson ricorda di aver detto alla madre che quell'uomo "sembrava davvero forte, e forse divertente". Solo che, una volta infilato il DVD nel lettore portatile della Suburban di famiglia, l'atmosfera cambiò bruscamente. "Ho sentito subito 'F..ulo questo, succhia questo, f.. tu', e mia madre fa: 'Whoa, cosa hai preso?'" racconta tra le risate. Lui, però, era conquistato. "Stavo ridendo tantissimo, e lei: 'Non puoi vedere questa roba.'" Ma Davidson insistette, forse perché quella comicità graffiante era lo spiraglio più luminoso che avesse avuto da mesi. E la madre, intuendo che la risata era finalmente reale, cedette a metà: "Potevo guardarlo, purché non ripetessi niente e non lo dicessi a nessuno." Un patto silenzioso con la madre.

Quella libertà controllata aprì un varco decisivo: da fan dei film per famiglie come Shrek e Il dottor Dolittle, Davidson passò in un attimo al Murphy più adulto, sfrontato e feroce, scoprendo che la comicità poteva essere arma, scudo e sollievo. Una scoperta che avrebbe sedimentato in lui un'identità comica fatta di vulnerabilità, osservazione e un'irriverenza calibrata, proprio quella che anni dopo l'avrebbe reso uno dei volti più riconoscibili del cast di SNL, in un percorso quasi speculare a quello del suo idolo.

Il cerchio che si chiude: da allievo a collega

Nel tempo, quel primo incontro "vietato" non rimase un ricordo isolato. Davidson lo portò con sé come bussola narrativa anche quando, a vent'anni, entrò nel cast di Saturday Night Live, appena un anno più grande di quanto lo fosse Murphy quando debuttò nel 1980. Il destino volle che nel 2019, quasi quarant'anni dopo la sua entrata leggendaria, Murphy tornasse a SNL per una puntata-evento: Davidson era lì.

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L'anno successivo, l'attore rese omaggio al suo mito nel suo speciale Pete Davidson: Alive From New York, scegliendo come brano d'apertura Party All the Time, un gesto affettuoso e dichiaratamente simbolico. Ma la svolta più grande doveva ancora arrivare. Nel 2024, Davidson e Murphy si trovarono fianco a fianco nel film The Pickup - un incontro professionale che, più che una collaborazione, somigliava a un riconoscimento reciproco. Davidson raccontò a Entertainment Weekly: "Ci siamo capiti subito, avevamo molte cose in comune. Eravamo sempre i più giovani tra gli adulti. Ci siamo trovati davvero, davvero bene." Murphy, dal canto suo, confermò la sintonia: "È stato fantastico lavorare con lui. Mi piacerebbe farlo di nuovo."

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Dietro questa intesa c'è anche un dolore condiviso. Entrambi hanno perso il padre da bambini: Davidson durante una tragedia collettiva, Murphy in un dramma privato, quando il padre venne ucciso nel 1969. Un lutto che, nel caso di Davidson, aveva trovato un balsamo improvvisato proprio nella comicità "scandalosa" del suo futuro collega.

Adesso che Being Eddie è disponibile su Netflix, il pubblico può osservare la traiettoria sorprendente di questo legame: una risata nata per sbaglio, un patto di segretezza tra madre e figlio, una carriera costruita al confine tra vulnerabilità e irriverenza, e infine una collaborazione che sembra quasi restituzione simbolica. L'incipit inconsapevole di una storia che avrebbe portato Davidson proprio accanto a chi, senza saperlo, gli aveva insegnato a respirare di nuovo.