Dune, David Lynch: "Ho fatto fiasco. Ed è stata tutta colpa mia"

Il regista di Mulholland Drive fa mea culpa e ammette il flop dell'adattamento di Frank Herbert del 1984.

Kyle MacLachlan in una scena di Dune di David Lynch

Nella leggendaria carriera di David Lynch, l'adattamento per il grande schermo di Dune è probabilmente il vero grande passo falso del regista, qualcosa che lui stesso ha definito, anche in tempi recenti, come un fragoroso scivolone. Nell'ultima intervista per NPR, Lynch è stato interpellato su quale fallimento l'abbia fatto crescere di più.

Secondo David Lynch, non avere il controllo sul film ha causato molti più problemi di quanto inizialmente avesse pensato e il lungometraggio tratto dall'opera di Frank Herbert non ha soddisfatto né la critica né i fan, e nemmeno lui stesso.

Il flop più importante

"Il mio film Dune" ha risposto Lynch alla domanda sul fallimento più clamoroso che l'ha aiutato a comprendere parecchie cose "Sapevo che già che si dovrebbe avere il final cut prima di firmare per fare un film. Ma per qualche motivo, pensavo che tutto sarebbe andato bene e non ho inserito il final cut nel mio contratto. Ed è andata a finire che Dune non era il film che volevo fare, perché non avevo l'ultima parola".

Dune Francesca Annis Kyle Maclachlan
Francesca Annis e Kyle Maclachlan in una scena di Dune

Lynch non addossa le colpe del flop a qualcun altro che non sia se stesso:"Questa è una lezione che conoscevo già prima ma ora non c'è modo. Perché qualcuno dovrebbe lavorare tre anni su qualcosa che non gli appartiene? Perché? Perché farlo? Sono morto dentro. E tutta la colpa era mia per non aver saputo mettere quella clausola nel contratto".

Uscito nelle sale nel 1984, Dune di David Lynch ebbe scarsi risultati al box-office e poco dopo fu rinnegato da David Lynch, che decise anche di rimuovere il suo nome da varie versioni del film. Nonostante la sua avversione per il film, Dune nel corso degli anni si è costruito un seguito di fan che lo ha riscoperto, anche in seguito all'uscita della versione, ben più fortunata, di Denis Villeneuve.