L'ANICA (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive e Digitali) ha contestato l'attuale legge sulla capienza delle sale italiane, citando l'esempio del film Dune, uscito al cinema in Europa nei giorni scorsi. Luigi Lonigro, Presidente dell'Unione Editori e Distributori ANICA, ha rilasciato una dichiarazione in merito, in seguito agli incassi sottotono del lungometraggio di Denis Villeneuve.
Nello specifico, Lonigro critica i tempi che si sta prendendo il Consiglio dei Ministri per decidere se aumentare la capienza concessa nei cinema italiani, sulla falsariga di altri paesi europei. Si contesta l'assenza di interventi rapidi su una questione che rischia di danneggiare ulteriormente l'industria cinematografica nostrana, come sottolineato in un passaggio della dichiarazione: "Abbiamo un mercato nel 2021 che perde il 70%, molto probabilmente riuscirà addirittura nell'arduo compito di chiudere fine anno con numeri negativi rispetto al 2020, anno devastato dalla pandemia."
Dune: una scommessa (impossibile?) da sostenere a ogni costo
Questo, invece, il passaggio sul caso del film di Denis Villeneuve, uscito in Europa con un mese d'anticipo rispetto agli Stati Uniti: "I numeri di questa settimana parlano chiaramente: ll blockbuster Dune uscito in day&date in Italia con Europa e Stati Uniti ha purtroppo fatto registrare in Italia l'incasso più basso d'Europa. E siamo a un terzo rispetto alla Francia. Purtroppo la diversa applicazione dei protocolli, distanziamento e occupancy nei vari paesi europei come Spagna e Francia continuano a danneggiare il nostro mercato. Il rischio è perdere parti importanti della nostra industria, della nostra filiera distributiva e di esercizio."
Dune e Star Wars: due galassie così lontane e così vicine
Il film, basato sul romanzo di Frank Herbert, è uscito prima in Europa per scongiurare il rischio della pirateria, dato che negli USA sarà disponibile in contemporanea sulla piattaforma HBO Max. Si spera così di aiutare il lungometraggio di Villeneuve sul piano commerciale: al netto delle circostanze speciali legate alla pandemia, il film dovrebbe comunque incassare un minimo perché si pensi alla realizzazione del sequel, che adatterà la seconda metà del libro.