Un nuovo report ufficiale svela che i dipendenti di Toei Animation guadagnano ben oltre la media nazionale giapponese e quella dell'industria anime. Mentre gran parte del settore affronta salari bassi e ritmi massacranti, lo studio di Dragon Ball e One Piece si distingue per condizioni lavorative decisamente più favorevoli. Ma l'eccezione conferma la regola di un mercato ancora in crisi.
La realtà dorata di Toei Animation
Nel cuore dell'animazione giapponese, tra sequenze d'azione fulminanti e trasformazioni leggendarie, lo studio Toei Animation non solo fa parlare di sé per i suoi storici titoli come Dragon Ball e One Piece, ma anche per una condizione rara quanto preziosa: salari ben sopra la media. Secondo il più recente rapporto finanziario della società, relativo al periodo fiscale compreso tra il 1º aprile 2024 e il 31 marzo 2025, lo stipendio medio annuo di un dipendente Toei si attesta sui 8.273.416 yen, pari a circa 54.000 dollari all'anno (ovvero 4.500 dollari al mese). Una cifra in lieve aumento rispetto all'anno precedente, ma che conferma la solidità dello studio.

Con 696 dipendenti totali, di cui 578 impegnati nella produzione video e nelle vendite, Toei mantiene uno standard di retribuzione che fa impallidire il resto dell'industria. A titolo di paragone, i dati forniti dall'Agenzia nazionale delle tasse giapponese e dal Ministero della salute, del lavoro e del welfare stimano che lo stipendio medio nazionale nel 2024 sia stato di circa 4,58 milioni di yen (poco meno di 30.000 dollari), con una mediana attorno ai 3,6 milioni di yen (23.268 dollari). In pratica, chi lavora da Toei guadagna quasi il doppio di un normale lavoratore giapponese. E in un settore notoriamente segnato da precariato e compensi miseri, la differenza si fa ancora più marcata.
Mentre Toei si erge come un'isola felice, il resto dell'industria anime continua a navigare in acque tutt'altro che serene. Secondo un'indagine del 2024 condotta dalla Nippon Anime & Film Culture Association (NAFCA), il 40% degli animatori guadagna meno di 2,4 milioni di yen l'anno, ossia sotto i 16.000 dollari. Una percentuale che sale al 50% per chi ha tra i 20 e i 30 anni. E se si guarda al salario orario, la situazione non migliora: la paga media si ferma a 1.111 yen all'ora (7,33 dollari), un'inezia se rapportata agli sforzi richiesti - basti pensare che quasi il 70% degli intervistati lavora otto o più ore al giorno, e più di un quarto supera le dieci.
"I lavoratori a tempo pieno sono più simili a schiavi", aveva dichiarato senza mezzi termini la veterana Terumi Nishii, animatrice e regista nota per JoJo's Bizarre Adventure e Jujutsu Kaisen 0, sottolineando l'assenza di sindacati, la scarsa preparazione del personale e i ritmi massacranti. Nishii collabora oggi con NAFCA per promuovere riforme strutturali, ma il cambiamento sembra procedere a rilento. Intanto, Toei si avvicina più agli stipendi dei registi (oltre 6 milioni di yen annui) che a quelli dei colleghi animatori, anche se resta ancora distante dalle medie dei project manager di altri settori (oltre 8,9 milioni di yen).
Lo scontro fra Goku e Freezer forse sarà anche leggenda, ma la vera battaglia - quella per condizioni lavorative dignitose - è ancora tutta da vincere.