Impegnata nella promozione di Feud: Capote vs. the Swans, Demi Moore ha affrontato il problema che Hollywood ha con quelle attrici che raggiungono l'età di 40 anni, quando i ruoli improvvisamente si riducono drasticamente e non sono più da protagonista.
Naomi Watts, ad esempio, che con la Moore condivide lo schermo nella serie tv, ha recentemente raccontato che una volta le è stato detto che la sua carriera sarebbe "finita" a 40 anni, perché a quel punto si diventa "non-scopabili". Fortunatamente, l'industria è migliorata per le donne da allora.
"Qualcosa è cambiato. C'è stata un'evoluzione, direi anche rispetto a quando io avevo 40 anni. Perché quando avevo 40 anni, ma non avevo l'aspetto che loro si immaginavano di una donna a quell'età, non sapevano cosa farsene di me", ha dichiarato la Moore.
Un taboo da sfatare sulla sessualità
"Non ho lavorato molto, perché non avevo né 20 né 30 anni. Credo che se guardiamo al nocciolo profondo della questione, ci troviamo di fronte a questa vecchia idea che il valore e la desiderabilità delle donne fossero legati alla loro fertilità".
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La Moore ha proseguito spiegando che una volta che le donne raggiungono una certa età, "è come se ci fosse una vergogna legata all'essere sessuali o all'avere desiderio, perché era legato solo allo scopo e non all'indipendenza. Quindi penso che, avendo acquisito una maggiore consapevolezza di noi stesse e sul nostro corpo in questo modo, penso che si stia riflettendo in questo piccolo cambiamento".
"Chi può dire che qualcuno non è sexy?", ha insistito l'attrice, recentemente acclamata a Cannes con il film The Substance. "Era qualcosa di veramente legato a quel periodo della vita di una donna. Penso che stiamo sfatando queste regole".