Dario Argento su Occhiali Neri: "Affascinato dal popolo cinese, le riprese dopo l'estate"

Dario Argento anticipa qualcosa della storia di Occhiali Neri, il suo prossimo film le cui riprese dovrebbero partire dopo l'estate e spiega come ha lavorato durante il lockdown.

Dario Argento non ha staccato la spina nemmeno in quarantena e come molti autori ha approfittato del lockdown per dedicarsi al suo prossimo film, Occhiali neri. Una condizione comunque consueta per il regista, che spesso ritrova nell'isolamento l'ispirazione per poter creare le sue opere. Nel corso di un'intervista al Corriere della Sera, Dario Argento ha approfondito il lavoro svolto nelle ultime settimane.

Occhiali neri racconterà la storia di Diana, una ragazza che perde la vista e confida nella guida di un bimbo cinese di nome In: "Ci avevo pensato prima del COVID-19: il popolo cinese mi affascina, così evoluto. Mi è risultato ancor più evidente coi sopralluoghi per gli esterni all'Esquilino, la Chinatown romana. Palazzoni con corridoi e scale anche lì". Le riprese dovrebbero iniziare subito dopo il periodo estivo:"Sul set ci sono minimo 120 persone: in questa situazione è complicato. Massima deve essere la sicurezza. Pensi a Sépulveda... ci ha lasciato. Non ce lo saremmo mai aspettati. E poi, se non inizio a girare con le belle giornate, non ci riesco. Il brutto tempo mi deprime. Non riesco a dare il meglio".

La protagonista sarà interpretata Stacy Martin, nota per il ruolo di Joe in Nymphomaniac di Lars von Trier. Nessun personaggio previsto per Asia Argento:"Non c'è un ruolo adatto a lei. Abbiamo lavorato tante volte assieme e siamo collaudati. Uniti".

Per quanto riguarda il metodo di scrittura il regista di Profondo Rosso spiega: "Inizio la mattina presto e finisco la sera tardi. Rigoroso come se fossi in ufficio. Penso e scrivo. Ripenso e riscrivo. Questa però è la prima volta in casa mia. Ho illustri predecessori: pensi a Boccaccio e al Decameron. Non è stato il primo caso di lockdown creativo?". Le pandemie e le malattie non stimolano la fantasia del di Dario Argento:"Non mi stimolano. Le 'malattie' della psiche, quelle si che mi affascinano. Come le mie paure. Vi convivo da sempre. E mi forniscono spunti. Dialogo con il mio lato oscuro: si trasforma poi nel mio punto di vista".