Danny Trejo: "Non avrei mai pensato di uscire di prigione"

Danny Trejp racconta l'esperienza della prigione e la sobrietà nel suo memoir Trejo: My Life of Crime, Redemption, and Hollywood.

Danny Trejo ha confessato di essere convinto che non sarebbe mai uscito di prigione. L'attore ha raccontato il suo passato turbolento in un memoir rivelando di aver fumato marijuana per la prima volta quando aveva 8 anni, di aver iniziato a bere all'età di 12 anni, e di essere diventato eroinomane da adolescente, finendo per trascorrere periodi di detenzione in alcune delle prigioni più famose d'America.

Venezia 2010: sfoggio di muscoli e tatuaggi per Danny Trejo, star di Machete
Venezia 2010: sfoggio di muscoli e tatuaggi per Danny Trejo, star di Machete

L'improbabile percorso verso la fama del 77enne è iniziato quando gli è stata offerta una parte come pugile nel film del 1985 A trenta secondi dalla fine. Da criminale condannato per droga e atti violenza a star di Hollywood, un percorso arrivato insieme alla sobrietà che oggi dura da 50 anni.

Di recente, Danny Trejo ha collaborato con il collega attore Donal Logue per scrivere il suo libro di memorie, Trejo: My Life of Crime, Redemption e Hollywood, che descrive in dettaglio il suo viaggio che ha coinvolto un'infanzia violenta, una vita dietro le sbarre, una perdita dolorosa e la scoperta della fede.

Trejo ha parlato con Fox News del suo percorso, di come ha usato il tempo trascorso in prigione come ispirazione e di come la fede continua a svolgere un ruolo cruciale nella sua vita, ricordando: "Mi sono disintossicato nel '68 in prigione. Poi sono uscito di prigione nel 1969... Sembrava che la situazione fosse migliorata, ma mancava ancora qualcosa. Non pensavo che darmi alla marijuana fosse un abuso quando avevo 8 anni. Pensavo fosse condivisione. Era una forma di abuso, non lo sapevo. Quindi, quando finalmente inizi a realizzare, 'Aspetta un minuto amico, questo non è giusto', è allora che inizia davvero la guarigione".

In carcere Danny Trejo ha trovato la fede, ma anche l'ispirazione per cambiare in meglio la propria esistenza, come conferma lui stesso: "Prima di tutto, ho fatto un patto con Dio nel 1968. Ho detto' Se mi lasci morire con dignità, dirò il tuo nome ogni giorno. E farò tutto il possibile per i miei compagni di cella'. Non ho mai pensato di uscire di prigione. E Dio mi ha fatto uscire di prigione. Sono uscito il 23 agosto 1969. Devo dire che con Dio, niente può farti del male. Tutto è possibile. Senza Dio, sei morto. E so che lo sarei senza la fede che ho".

Danny Trejo: Machete si racconta in un'autobiografia tra crimine, droga e cinema

Dopo il carcere, è arrivata un'improvvisa e insperata carriera di attore: "Ricordo di aver fatto questo film con Mickey Rourke nel deserto da qualche parte in Texas. Non appena finivo di recitare, andavo a giocare con i miei figli. Ricordo che un giorno il regista mi si è avvicinato e ha chiesto 'Come fai? Come passi dall'essere un maniaco a questo?' Gli ho risposto 'Conosco quel ragazzo. Non voglio essere quel ragazzo'. So come attingere a lui perché ero quel ragazzo. Non è piacevole per me rivisitarlo. Mi libero di lui molto velocemente".