Cuties è uscito da poco negli Stati Uniti su Netflix e già è stato ampiamente criticato per presunta sessualizzazione di ragazzine adolescenti e la regista, Maïmouna Doucouré, ha ricevuto pesanti minacce di morte.
La causa di tutto questo scalpore è stata la locandina del film Cuties che è stata giudicata inappropriata e che è stata diffusa da Netflix per la promozione e completamente diversa da quella ufficiale francese. In questa cover, le ragazzine protagoniste vengono mostrate in modo troppo seducente per la loro età. L'indignazione sul web è subito dilagata e la regista del film, che ha parlato con Deadline, ha affermato di aver vissuto momenti difficili: "Le cose sono successe abbastanza velocemente perché, dopo i ritardi, ero completamente concentrata sull'uscita del film in Francia. Ho scoperto il poster contemporaneamente al pubblico americano. La mia reazione? È stata una strana esperienza."
Maïmouna Doucouré ha continuato, raccontando di non aver mai visto il poster e di essere quindi rimasta sorpresa dai messaggi privati molto duri ricevuti dagli utenti sui social media, anche minacce di morte: "Non avevo visto il poster fino a dopo aver iniziato a ricevere tutte queste reazioni sui social media, messaggi diretti da persone, attacchi contro di me. Non ho capito cosa stesse succedendo. È stato allora che sono andato a vedere com'era fatto. Ho anche ricevuto numerose minacce di morte"
Ovviamente, anche alla regista di Cuties non è piaciuto il poster realizzato da Netflix, dichiarandosi assolutamente contro l'ipersessualizzazione dei ragazzini. Nella sua dichiarazione, Maïmouna Doucouré ha poi rivelato che il co-CEO di Netflix Ted Sarandos ha fatto di tutto per scusarsi con lei, che ha confortato la donna e ritirato il poster.
Cuties è la storia di una pre-adolescente che si trova divisa tra due culture, un racconto delicato che rappresenta la vita della regista: "Ho davvero messo il mio cuore in questo film. In realtà è la mia storia personale così come la storia di molti bambini che devono navigare tra una cultura occidentale liberale e una cultura conservatrice a casa"