Corri ragazzo corri, un film del 2013 diretto da Pepe Danquart, è un adattamento dell'omonimo romanzo di Uri Orlev, pubblicato nel 2000, basato sulla vera storia della vita di Yoram Israel Fridman: un bambino ebreo di otto anni che riuscì a fuggire dal ghetto di Varsavia.
Nel 1942, quando aveva soltanto 8 anni, Fridman fuggì dal ghetto di Varsavia e sopravvisse, in gran parte da solo, per i successivi tre anni nelle zone rurali della Polonia occupata dai nazisti. Appena scappato si imbatté in una banda di ebrei orfani che erano soliti fare irruzione nelle fattorie polacche in cerca di cibo e legna.
Di nuovo da solo iniziò a bussare alle porte di contadini polacchi per chiedere rifugio in cambio di lavoro. Fridman in seguito fu soccorso da Magda, una donna cordiale, coraggiosa, e soprattutto pratica: capì subito che il bambino avrebbe avuto maggiori possibilità di sopravvivere come cattolico che come ebreo e quindi lo ribattezzò Jurek, gli insegnò la preghiera dell'Ave Maria, gli dette un crocifisso e, soprattutto, lo avvertì di non togliersi mai i pantaloni davanti a un polacco.
Nonostante tutte le precauzioni nel villaggio si sparse la voce che Magda stesse nascondendo un'ebreo, le SS fecero irruzione e dettero fuoco alla casa della povera donna: Fridman era di nuovo solo, spaventato, indifeso e, soprattutto, di nuovo in fuga.
Il bambino successivamente trovò lavoro in una fattoria ma fa costretto a farsi amputare un braccio dopo un incidente, in seguito trascorse i tre anni successivi in un orfanotrofio per bambini cattolici a Lodz. Nel 1948 fu rintracciato da un'agenzia ebraica e, nonostante la paura iniziale, alla fine decise di ritornare alle sue radici ancestrali.
Dopo essere arrivato in Israele Fridman seguì un corso intensivo di sei mesi e dette inizio alla sua educazione formale conseguendo anche un master in matematica. Nel 1963 sposò Sonia, nata in Russia durante la seconda guerra mondiale, e i due ora hanno due figli e sei nipoti.