Cave of Forgotten Dreams, il nuovo documentario del maestro Werner Herzog proiettato in tecnologia 3D, Wild thing di Jérôme De Missolz, dedicato al post-punk degli anni 70, Crazy Horse di Frederick Wiseman sullo storico cabaret parigino fondato nel 1951 e tuttora frequentatissimo grazie alle sue bellissime ballerine sono alcuni dei titoli selezionati, tra gli eventi speciali, dalla 52° Festival dei Popoli - Festival Internazionale del Film Documentario - dei neo direttori Maria Bonsanti e Alberto Lastrucci, che si svolgerà dal 12 al 19 novembre all'interno della 50 giorni di cinema internazionale a Firenze.
La struttura del Festival conferma il Concorso internazionale di lungometraggi con 14 film inediti che concorreranno al Premio dei Popoli al Migliore Film, Premio dei Popoli alla Migliore Regia e alla Targa "Gian Paolo Paoli" come miglior film etno-antropologico; il Concorso internazionale di cortometraggi: 14 film inediti che concorrono al Premio dei Popoli al Migliore Cortometraggio e al premio assegnato dalla giuria di studenti della scuola Lorenzo de' Medici/Università di Firenze. Sarà riproposta, per il secondo anno, la sezione Panorama Italiano, una selezione di lungometraggi della migliore produzione nazionale dell'ultimo anno. Per il secondo anno a Firenze Durante il Festival dei Popoli si terrà Italian doc screening, il più grande evento dedicato al documentario in Italia a cui partecipano più di 40 broadcasters internazionali. Contestualmente la seconda edizione degli Stati generali del documentario in Toscana, nati con l'intento di valorizzare questa preziosa forma d'arte organizzati dall'associazione "Documentaristi anonimi".
La retrospettiva sarà dedicata a Isaki Lacuesta, giovane regista catalano, che ha al suo attivo 24 film (tra lunghi e corti) molto apprezzati nei maggiori festival internazionali. Si tratta della prima retrospettiva in Italia su questo autore che spazia tra fiction e documentario in un'inedita fusione tra generi e linguaggi del cinema. Tra le anteprime il regista catalano presenterà El cuaderno de Barro e Los pasos dobles: il primo, che segue il lavoro di Barceló in Africa, è un documentario nato durante le riprese del secondo, che si dipana come film misterioso e affascinante, muovendosi senza paura in un territorio in cui le distinzioni tra finzione e realtà si confondono. Tra i titoli da segnalare della retrospettiva la proiezione di La noche que no acaba, un omaggio alla star hollywoodiana Ava Gardner e al suo amore per la Spagna.