Nessuna sorpresa nella designazione del candidato che rappresenterà l'Italia agli Oscar 2010. Come da copione la scelta è caduta sul più maestoso e 'americano' dei cinque film in lizza, Baaria di Giuseppe Tornatore, che si candida a entrare nella cinquina delle nomination per il miglior film straniero.
A preferire Baaria agli altri quattro candidati una commissione di quattordici addetti ai lavori che comprende registi, produttori, giornalisti e critici cinematografici, istituita, come ogni anno, dall'Anica, che si è trovata a dover scegliere tra la pellicola che a inizio settembre ha inaugurato la Mostra del Cinema di Venezia, Il Grande sogno di Michele Placido, Vincere di Marco Bellocchio, Fortapasc di Marco Risi e l'outsider Si può fare di Giulio Manfredonia.
Poche chances per gli altri candidati, con una lieve preferenza per Vincere di Bellocchio che, unica pellicola italiana in concorso a Cannes 2009, aveva ben impressionato la stampa internazionale, ma nulla ha potuto contro la potenza immaginifica e il cinema 'larger than life'di Tornatore. E le polemiche pre e post-veneziane (proclami di Berlusconi che ne ha parlato come di un capolavoro assoluto, animalisti imbestialiti per una scena in cui viene realmente ucciso un bovino) non hanno condizionato troppo neppure il botteghino. Baaria, nelle sale da venerdì, si è immediatamente piazzato in testa alla classifica del box office incassando oltre 2 milioni di euro. Non male in tempi di crisi. Ora Tornatore deve affrontare la sfida più dura, quella per entrare a far parte della cinquina dei film che si contenderanno l'Oscar come miglior film straniero. Per sapere se il suo affresco nostalgico la spunterà sugli altri candidati dovremo attendere il 2 febbraio 2010.