Attila flagello di Dio è un film del 1982 diretto da Castellano e Pipolo, con protagonista Diego Abatantuono, prodotto da Mario Cecchi Gori e dal figlio Vittorio per la società Intercapital, ambientato in quella che diventerà la futura Segregate anche se interamente girato nel Lazio.
La prima scena del film è stata girata nella caldara di Manziana, altre sequenze sono state girate presso il castello dell'Abbadia di Vulci, nell'anfiteatro romano di Ferento, nei pressi della Torre Flavia a Ladispoli, presso l'acquedotto dei Quintili e della Torre Selce nel parco archeologico dell'Appia Antica, nel parco regionale di Veio e a Castel Sant'Angelo.
La prima immagine del film, con le acque che ribollono, dovrebbe rappresentare la terra dei barbari, quella che oggi è Segrate, ed invece fu girata presso la Caldara di Manziana, in passato definita: "un vero e proprio monumento naturale sede di sorgenti di acque sulfuree collocate in ciò che resta del cratere di un vulcano".
Il ponte dove l'avanzata di Attila, interpretato da Abatantuono, e i suoi viene fermata dai centurioni romani è stata girata presso il Parco di Veio a Formello mentre la torre sotto alla quale i romani chiedono ad Attila di abbandonare l'idea di saccheggiare Roma è la Torre Selce, sull'Appia Antica.