Si chiama Ares Gate lo scandalo scoppiato al Grande Fratello Vip 5 e vede decine di personaggi coinvolti, naturalmente famosi, più o meno. A sollevarlo sono stati due degli attuali concorrenti del reality di Canale 5, Adua Del Vesco e Massimiliano Morra, in una chiacchierata notturna, confrontandosi su un capitolo doloroso della loro vita.
Perchè si chiama Ares-Gate
Il caso si chiama "Ares Gate" dal nome della casa di produzione, la Ares Film, con cui sia Adua Del Vesco che Massimiliano Morra hanno lavorato proprio nel periodo che entrambi hanno definito come il più difficile e buio della propria vita.
La Ares Film, dichiarata fallita nel 2019, è stata fondata dal produttore Alberto Tarallo e dallo sceneggiatore, nonchè suo compagno nella vita, Teodosio Losito, morto suicida nel gennaio dello scorso anno. Ed è stato proprio attraverso un nomignolo - Teo - con cui Adua Del Vesco ha chiamato Losito durante la "notte delle rivelazioni" che si è risaliti fino alla casa di produzione.
La Ares ha realizzato decine di fiction che il pubblico, soprattutto quello di Mediaset, con cui aveva un contratto d'esclusiva, ha amato nel corso degli ultimi anni: L'onore e il rispetto, Il peccato e la vergogna, Pupetta - Il coraggio e la Passione, Furore - Il vento della speranza, Caterina e le sue figlie...
Cosa hanno detto Adua Del Vesco e Massimiliano Morra
All'inizio del Grande Fratello Vip 5 non scorreva buon sangue tra Adua e Massimiliano, non solo ex colleghi nella Ares Film ma soprattutto ex fidanzati.
Quando, però, nella terza puntata, Massimiliano Morra ha deciso di fare il primo passo e di andare ad abbracciare l'attrice siciliana, lei si è sciolta in lacrime ed è diventata un fiume in piena.
Nella notte, seduti su un divano della casa di Cinecittà, i due giovani si sono lasciati andare a confessioni e racconti shock. Tutti facevano riferimento al periodo in cui erano stati sotto contratto con la Ares Film di Alberto Tarallo.
Sono venute fuori parole forti, si è parlato di una vera e propria setta, governata da colui che è stato definito da Adua "Lucifero", il male assoluto. L'ipotesi, in base alle confessioni a denti stretti dei due gieffini, è che il produttore plagiasse attori e attrici della propria scuderia, li costringesse ad allontanarsi dagli affetti più cari, che fossero familiari o amici, e organizzasse a tavolino la loro vita privata, con tanto di finte storie d'amore create ad hoc per alimentare il gossip e quindi l'interesse. Come la relazione tra Gabriel Garko e Adua Del Vesco, la favola bella ma finta che lo stesso ex più bello d'Italia ha denunciato.
Ma c'è di più: Adua Del Vesco ha detto a chiare lettere che i suoi problemi alimentari sono nati per colpa di quel Lucifero, delle sue imposizioni. Ha parlato di sesso orale imposto, di controllo stringente, di suicidio, e non solo di quello di Teodosio Losito, ma anche del suo, rimasto solo un assurdo proposito per fortuna, allontanato per un soffio grazie al ritrovato amore della famiglia e del suo attuale fidanzato, Giuliano, conosciuto nella scorsa puntata del GF Vip.
I personaggi coinvolti
Al centro del polverone ci sono Adua Del Vesco e Massimiliano Morra, certo, ma anche tutti coloro che negli anni hanno tratto ingaggi e vantaggi dalla vicinanza alle Ares Film, la setta.
Ci sono anzitutto Gabriel Garko e Manuela Arcuri, che hanno affrontato la questione anche se in maniera opposta. Gabriel Garko, con il suo coming out in diretta al GF Vip della scorsa settimana, fatto attraverso una lettera scritta a cuore aperto e proprio indirizzata ad Adua, ha per certi versi confermato la versione dei due giovani, chiudendo il suo intervento con la frase che non sembra casuale in questo quadro: "La verità scavalcherà ogni segnale di omertà".
Manuela Arcuri invece, proprio poche ore fa, ha rigettato le accuse bollandole come falsità e assurdità.
Se Eva Grimaldi ha preferito il "no comment", a parlare ci hanno pensato Nancy Brilli e Giuliana De Sio: entrambe hanno sottolineato quanto la propria esperienza con la Ares sia stata spiacevole dal punto di vista umano ed entrambe hanno confermato la facilità con cui i produttori proponevano di fingere firt con gli stessi colleghi della Ares.
Se Francesco Testi ha confermato molto di quanto dichiarato da Adua e Massimiliano, sottolineando però che non si trattava di imposizioni ma di clausole che ciascuno era libero di accettare o meno (certo, a costo di perdere il lavoro), ad andarci giù pesante è stato Lorenzo Crespi. In un lungo ed eloquente post di Instagram, l'attore siciliano ha scritto: "La storia di Adua è una storia triste, orrenda, vera, che inizia verso la fine degli anni '80 inizio anni '90, coinvolge tutti, trent'anni di Mediaset, fiction, spettacoli, uomini potentissimi, politici...".
E poi ci sono loro, naturalmente, le menti della Ares Film: Teodosio Losito e Alberto Tarallo. Se il primo, morto suicida nel gennaio 2019, è stato definito dalla stessa Adua Del Vesco (che in proposito ha apertamente parlato di "istigazione al suicidio") una vittima dello stesso sistema, è sul secondo che ora si concentrano le accuse. Alberto Tarallo sarebbe quel Lucifero manovratore dell'intera "setta" della Ares, dipinto dalla Arcuri come produttore assai scrupoloso e protettivo, ma bollato da Adua e Massimiliano come il male in persona.
Lui, al momento, pare intenzionato a non rispondere apertamente alle accuse. Al contrario, sembrerebbe più propenso a nascondere lo sporco sotto il tappeto (e a questo sarebbe servita la presunta diffida nei riguardi di Mediaset, che si è di fatto zittita sulla vicenda Ares Gate), almeno fino alle prossime spinose dichiarazioni di qualche "pentito" delle sue fiction.