Il protagonista di Arancia meccanica, l'inglese Malcolm McDowell, ha confessato di aver odiato il film diretto da Stanley Kubrick per i primi dieci anni in una nuova intervista rilasciata in occasione del cinquantennale del film.
La satira distopica diretta da Stanley Kubrick, basata sul romanzo di Anthony Burgess, ha rappresentato una pietra miliare nella storia del cinema, ma ha avuto un'accoglienza controversa per via della violenza in essa contenuta. Nel film Malcolm McDowell interpreta Alex DeLarge, giovane deviato dedito a violenze e crimini sadici con la sua gang costretto a un percorso di "redenzione" praticato attraverso una terapia sperimentale.
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In un'intervista esclusiva con ScreenRant, McDowell ha spiegato come la popolarità di Arancia meccanica lo abbia portato a odiare il film per i primi dieci anni dalla sua uscita:
"Penso, onestamente, che per i primi 10 anni ho iniziato davvero a risentirmi della cosa. Mi dicevo 'L'ho superato. Oh, per l'amor di Dio. Parliamo di qualcos'altro. Che mi dici di questi fantastici film che ho fatto con Lindsay Anderson? Parliamo di quelli, o altro'. Non ne ero molto contento, ma penso che circa 10 anni dopo l'uscita del film, mi sono reso conto di essere parte di qualcosa di straordinario. Puoi accettarlo, sorridere, dargli credito o non parlarne mai più. E ho deciso, ascolta, ho fatto quel maledetto film. Ho messo molto di me stesso in quel ruolo e ne sono estremamente orgoglioso. Mi è piaciuto lavorare con Stanley. E per la maggior parte, ci siamo divertiti moltissimo. Quindi ho deciso di esserne orgoglioso. Questo è tutto".
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