Per chi ha già visto la nuova serie Sky Original, Anna, o per chi ha letto il libro di Niccolò Ammaniti da cui è tratta la storia, saprà che il tema della morte è decisamente presente e sfaccettato nella trama. Ma lo scrittore ha svelato una metafora interessante su come ha inteso raccontare la morte attraverso i suoi personaggi.
Il passaggio tra infanzia e adolescenza è spesso traumatico. Anzi, è proprio una "piccola morte": così Niccolò Ammaniti ha spiegato durante la nostra intervista del Salotto Cinefilo sui nostri canali Twitch. Lo scrittore ha svelato che secondo lui tutta la serie è una sorta di metafora di questo momento importante ( e traumatico) nella vita di ciascuno di noi:
"Ho sempre immaginato che il passaggio da infanzia ad adolescenza sia una sorta di piccola morte, di lutto", ha detto Ammaniti. "In altri Paesi sicuramente è ancora più traumatico: diventare adulti in certe culture è questione di giorni, ti trasformi subito, in altri casi invece l'adolescenza non finisce mai e rimani un eterno bambino, in attesa di qualcosa che ti porti all'indipendenza. Io ho sempre pensato che per diventare un adulto, devi un po' "uccidere" l'infanzia: quando sei bambino, vivi innocentemente, non sai niente del mondo e per te è tutto un gioco, sei solo con la tua fantasia. Anche la morte per i bimbi può convivere accanto ai giochi, anche nei periodi più bui della storia, i bambini giocavano in mezzo ai cadaveri".
Anna, la spiegazione del finale: la luce è nel potere delle storie
"La storia di Anna è un po' questo", ha continuato Ammaniti. "Non è soltanto l'idea della morte nelle sue molteplici sfumature, ma proprio una metafora di questo lutto che è il passaggio tra l'infanzia e l'adolescenza. Anna deve andare oltre al mondo che conosce, abbandona la madre morta e si stacca dal suo passato per crescere. Potrei definire la storia di Anna come un esperimento antropologico: racconta la forza dell'amore tra un fratello e sorella in mezzo alla morte, rappresenta la speranza di immaginare oltre, che forse è la massima espressione dell'essere umano, la forza propulsiva per evolvere. Forse Anna è la storia con maggior "speranza" che abbia mai scritto."