Angelina Jolie, è polemica per il casting dei bambini di First They Killed My Father

Il nuovo film diretto dalla Jolie è sbarcato su Netflix ma il racconto di come è stata scelta la piccola attrice protagonista ha provocato forti critiche verso la regista di Unbroken.

Angelina Jolie sta promuovendo il suo nuovo film First They Killed My Father, distribuito da Netflix e ispirato all'autobiografia di Loung Ung, intitolata First They Killed My Father: A Daughter of Cambodia Remembers.

La sceneggiatura è stata scritta da Angelina insieme all'attivista, seguendo quindi gli eventi causati dai Khmer Rossi negli anni '70. I genitori di Loung Ung, insieme a due delle sorelle della donna, sono stati uccisi dai membri del partito comunista. Sul grande schermo si assisterà quindi alla storia del conflitto, mostrata dalla prospettiva di una bambina, e dell'intera nazione. Il cast è composto da sopravvissuti al genocidio e dai loro figli e proprio in queste ore è scoppiata la polemica perché l'attrice premio Oscar per Ragazze Interrotte ha raccontato come ha svolto i casting del ruolo della bambina protagonista:

"Mettevamo un mucchio di soldi sul tavolo davanti al bambino e gli chiedevamo cosa avrebbe fatto con quei soldi, poi avrebbe dovuto rubarne un po'. In seguito il direttore del casting doveva accorgersi del furto e il bambino avrebbe dovuto inventare una scusa a suo piacimento. Srey Moch [la bambina selezionata per la parte] è stata l'unica che ha fissato i soldi per tanto, tantissimo tempo. Quando è stata obbligata a riconsegnare i soldi, è stata sopraffatta dalle emozioni, la situazione è andata oltre il provino. Quando più tardi le è stato chiesto cosa avrebbe fatto con i soldi, Srey ha detto che suo nonno era morto e non avevano ancora abbastanza soldi per un bel funerale."

L'interprete di Changeling ha anche dichiarato che la produzione non aveva avvertito la popolazione che stavano facendo le riprese di un film di finzione, infatti quando hanno visto i Khmer Rossi attraversare il ponte, molti si sono inginocchiati e hanno iniziato a piangere, terrorizzati da quel ritorno. Tra il 1975 e il 1979 circa due milioni di cambogiani sono stati uccisi durante i conflitti.

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