Secondo l'autore inglese Alan Moore la popolarità dei supereroi e l'incredibile successo dei cinecomic potrebbero aver contribuito all'ascesa di Donald Trump e alla Brexit.
In un'intervista rilasciata a Deadline per promuovere il suo nuovo film, il fantasy The Show, il 66enne Moore torna a prendere di mira i vari Avengers e Justice League, colpevoli di aver "infantilizzato la popolazione distraendola dalla complessità del mondo moderno":
"Non vedo un film di supereroi dai tempi del primo Batman di Tim Burton. Hanno rovinato il cinema e in una certa misura anche la cultura. Anni fa dissi che mi sembrava un segno preoccupante vedere centinaia di migliaia di adulti in fila per vedere personaggi creati 50 anni fa per intrattenere i 12enni. Sembravano voler sfuggire alla complessità del mondo moderno e fare ritorno alla loro nostalgica infanzia. Mi sembrava pericoloso, era un modo per rendere infantile la popolazione".
Alan Moore, autore di capolavori quali Watchmen, V for Vendetta e From Hell, ha collaborato a lungo con Marvel e DC comics; suo è Batman: The Killing Joke, ritenuto uno dei migliori fumetti su Batman in assoluto. Adesso, però, a sup parere la popolarità del genere sembra aver superato i limiti dell'accettabile:
"Quando sono entrato nell'industria dei fumetti, la grande attrazione era che si trattava di un medium popolare. Era stato creato per intrattenere la classe operaia, in particolare i bambini. Il modo in cui il settore è cambiato lo ha fatto diventare "romanzo grafico". Adesso è rivolto al pubblico di persone della classe media. Non ho nulla contro i ceti medi, ma non era pensato per essere un mezzo per le persone di mezza età benestanti. Doveva essere un intrattenimento per le persone che non hanno molti soldi".