Un affermato veterinario che vive in America e sembra aver avuto tutto dalla vita, fa ritorno in Italia, nel paese vicino al lago in cui è nato, e il ritorno alle origini sarà per lui un vero e proprio vortice di emozioni e ricordi: un amore lasciato alle spalle, l'affetto per i luoghi della propria infanzia, una morte misteriosa, e l'affetto di un bambino ricordano molte cose al protagonista, che sarà costretto ad affrontare alcune questioni irrisolte del proprio passato.
Questa è la trama di Al di là del lago, un film sull'amore, l'amicizia e la ricerca delle proprie radici diretto da Stefano Reali (qui anche nelle vesti di compositore) che debutta mercoledì 22 aprile su Canale 5, in prima serata. Prodotto da Lorraine de Selle du Real e Micol Pallucca per Fidia Film, Al di là del lago vede tra i suoi interpreti Kaspar Capparoni, Gioia Spaziani, Roberto Farnesi, Anna Safroncik, Giovanna Ralli ed il giovanissimo Brando Pacitto.
"Al di là del Lago rappresenta per me un tentativo di conciliare due generi solo apparentemente antitetici tra di loro, e cioè il dramma avventuroso e la commedia." - ha spiegato Stefano Reali "Dico 'apparentemente', perché in realtà il pubblico televisivo sa da tempo che il genere puro non è più molto frequentato dalla televisione generalista. Si assiste ormai sempre a delle fusioni di uno o più generi, nella speranza di gratificare un'audience che è sempre più smaliziata. Per quanto riguarda la commistione tra il genere drama e quello comedy, in particolare, gli anglosassoni hanno coniato già da tempo il termine dramedy: una struttura di dramma, ma con dei momenti di leggerezza, non proprio da commedia pura, ma insomma qualcosa del genere. Nel nostro caso, il tipo di drama di questa particolare commistione è il mystery. E dove c'è un mystery, c'è un'indagine, e non dev'essere necessariamente portata avanti da un poliziotto"
"il mio film" - prosegue Reali "vuole provare a raccontare un bisogno inconfessato, ma non per questo meno necessario: recuperare la legittimità di ridare tempo a noi stessi. Il tempo del riposo, della riflessione, e anche della rigenerazione. Ed è per questo che, anche nella messa in scena, questo film tv si stacca volutamente dai ritmi superadrenalinici di tanta televisione di oggi. E io sono particolarmente grato alla dirigenza di questa rete, che mi ha incoraggiato a sperimentare un prototipo narrativo così in controtendenza, e che, per quanto ne so, ha ben pochi precedenti in Italia. Augurandomi naturalmente che il pubblico possa apprezzarlo anche per questi tempi più umani." Oltre a Capparoni, nel cast del film figurano anche Gioia Spaziani nel ruolo di Barbara, medico condotto di Poggio Sant'Angelo, una donna determinata e romantica al tempo stesso, che rinunciò a seguire il protagonista, quando decise di trasferirsi negli Stati Uniti. Roberto Farnesi invece interpreta Valerio, il migliore amico di Luca, da sempre innamorato di Barbara, sua moglie, con la quale il rapporto purtroppo è giunto al capolinea. Dal matrimonio di Barbara e Valerio è nato Lorenzo, un bambino dalla personalità complicata, che non riesce ad accettare la separazione dei genitori, per la quale incolpa sua madre. La bella Anna Safroncik interpreta la compagna di Luca, una donna volitiva e determinata, che cercherà di essere vicina al suo uomo e fargli capire che deve necessariamente affrontare i fantasmi del suo passato. A Giovanna Ralli infine, è stato affidato il ruolo di Ada, la zia del protagonista, che nonostante la distanza, ha sempre mantenuto un rapporto vivo e affettuoso con il nipote. "E' stato bello interpretare una donna legata alla sua terra, che ha scelto di vivere nel paesino in cui è nata, di fare una vita semplice scandita solo dai ritmi della natura" - ha detto Gioia Spaziani, parlando del ruolo di Barbara - "il suo equilibrio però sarà turbato da un evento tragico e dal suo passato che ritornerà a galla per essere affrontato. In lei forza e fragilità viaggiano insieme ed è innanzitutto l'amore per suo figlio a darle la forza per affrontare la realtà. Anche io come il personaggio che interpreto ho scelto di vivere in un piccolo borgo: nel centro storico della città in cui sono nata (Frosinone) ci conosciamo tutti e questo in qualche modo mi dà un senso di sicurezza e mi fa sentire protetta, perchè ho scelto una dimensione più umana e fuori dai ritmi frenetici delle grandi città. Il mio pensiero non può non andare all' Abruzzo e a tutti quei piccoli borghi che oramai non esistono più, così simili e vicini alla mia terra e ai luoghi in cui abbiamo girato questo film. Penso con dolore alle vittime di questa terra che si fa sentire e che ci ricorda quanto piccoli e fragili siamo di fronte alla natura"