L'attore e regista italiano Giorgio Pasotti ha dedicato il suo ultimo film Abbi Fede alla zia di Bergamo, deceduta a marzo, nel momento più critico della pandemia da Coronavirus.
"Ho vissuto il periodo del lockdown a Roma ma con la testa e il cuore a Bergamo dove vivono i miei genitori, i parenti e molti amici. Tutti hanno perso qualcuno, io stesso ho perso una zia, morta da sola in ospedale, caricata e trasportata con i mezzi militari in un luogo di cui mio cugino non ha saputo nulla per giorni." racconta Pasotti durante la conferenza stampa di presentazione del film, come riporta anche il sito Fanpage "Voglio dedicare questo film a lei e a tutti i miei conterranei che hanno affrontato questo dolore con dignità e riservatezza, senza perdersi in troppe lacrime ma arrotolandosi le maniche per andare avanti. Questo mi ha molto commosso e reso fiero di essere figlio di quella terra".
Bergamo è stata una delle città italiane più colpite dal virus, e e ricorderemo a lungo le immagini che vi provenivano durante il picco della pandemia e che sono state mostrate anche in tv e dai giornali - come quelle evocate dallo stesso attore - immagini assolutamente strazianti.
Come recita la sinossi, Abbi Fede, la pellicola diretta da Pasotti e basata sul film danese Adams æbler di Anders Thomas Jensen, racconta la storia di Ivan, "un sacerdote con una fortissima fede in Dio e nell'uomo. La sua incrollabile convinzione sarà, però, messa alla prova dall'arrivo di Adamo, un neofascista assegnato alla sua comunità di recupero. La preparazione di uno strüdel di mele diventerà l'occasione per un teso braccio di ferro tra una visione positiva e una negativa del mondo, il tutto accompagnato dallo sguardo allucinato degli altri membri della comunità: lo sciatore alcolizzato Gustav, la problematica Sara e l'ex-terrorista Khalid".