Il Trento Film Festival ha presentato oggi a Milano, alla Sede centrale del Cai, il programma della 65. edizione (che si svolgerà dal 27 aprile al 7 maggio) che si caratterizza per numerosi appuntamenti di grande richiamo, con tanti nomi celebri del mondo dell'alpinismo, del cinema, della cultura e dello spettacolo e per un programma cinematografico di alto livello, con 118 film selezionati, di cui 22 a concorso, su un totale di oltre 600 opere iscritte
Tra i film in competizione ricorre il tema purtroppo sempre più attuale della montagna come luogo di confine, come nel caso del pluripremiato Gulîstan, Land Of Roses della giovane filmmaker turca Zaynê Akyol, che dalle alture del Kurdistan guarda al territorio dell'autoproclamato Stato Islamico attraverso gli occhi delle combattenti curde, e Those Who Remain della libanese Eliane Raheb, che registra conflitti, tensioni ed esodi dal punto di vista degli abitanti del monte Al Shambouk in Libano, non lontano dalla martoriata città di Homs. Lungo altri confini caldi, questa volta in Asia, si muovono i due film degli autori coreani in concorso: Becoming Who I Was di Chang-yong Moon e Jin Jeon segue il piccolo Angdu, ritenuto la reincarnazione di un venerato maestro buddhista, nel tentativo impossibile di superare il confine tra India e Tibet per tornare al suo villaggio natale, mentre 489 Years di Hayoun Kwon fa ricorso all'animazione digitale per rappresentare un territorio inaccessibile come la DMZ, la fascia "demilitarizzata" tra le due Coree.
Due gli autori italiani in concorso: Alessandro Pugno con Jardines de Plomo, girato sulle Ande peruviane, e Vito Palmieri con See you in Texas, titolo inglese per un film interamente realizzato in Trentino. Sempre nell'ambito della sezione competitiva, alla tradizionale presenza di appassionanti film di alpinismo si affianca anche l'esplorazione degli abissi con gli spettacolari Diving Into the Unknown del finlandese Juan Reina, avventura mozzafiato tra situazioni estreme e amicizia virile, con suggestive immagini subacquee, e Life in Four Elements dell'austriaca Natalie Halla, che celebra il legame tra l'essere umano e gli elementi naturali
Tra i cortometraggi, da segnalare W del canadese Steven Schwabl, il sorprendente racconto di un'esplorazione urbana ispirata dall'ossessione per Reinhold Messner. Proprio il grande alpinista sarà protagonista al festival con la prima assoluta del suo debutto alla regia: Still Alive - Dramma sul Monte Kenya per la neonata Messner Mountain Movie. Nella nuova veste di narratore per immagini Messner debutterà sul grande schermo con un'appassionante avventura in montagna, a cui approda dopo numerose collaborazioni ed esperienze cinematografiche (la più celebre con Werner Herzog).
Anche le vette dell'Himalaya saranno protagoniste con una serie di anteprime: il kolossal giapponese Everest - The Summit of the Gods, dal manga del celebre fumettista Jirô Taniguchi, l'acclamata pellicola nepalese White Sun e la straordinaria avventura Soul on a String, tra magnifici paesaggi tibetani. Tra le proiezioni speciali: Trembling Mountain di Lama Kesang Tseten, cronaca dell'anno successivo al terremoto in Nepal, dal lutto alla ricostruzione; Tibetan Warrior dello svizzero Dodo Hunziker, prezioso aggiornamento sull'annosa questione della lotta dei tibetani contro l'oppressione cinese attraverso il viaggio del musicista e attivista Loten Namling, che lo porterà a confrontarsi con il Dalai Lama in persona; ancora musica ma di tutt'altro genere nell'esilarante Project Rockin' High di Matleena Saarensalmi-Hintikka, sul tentativo della decaduta band heavy metal finlandese Ancara di rilanciarsi entrando nel Guinness dei Primati con il concerto rock più alto nella storia, niente meno che al campo base dell'Everest.
Dai giganti dell'Asia centrale alle Alpi con due anteprime. Si parte con Gli eremiti, girato in Val Venosta, l'impressionante debutto al lungometraggio del regista altoatesino Ronny Trocker. Racconta l'autore: "Il mondo arcaico degli ultimi masi alpini sta lentamente scomparendo, ma la durezza e la solitudine di quella vita hanno segnato gli abitanti della regione". È invece ambientato invece nel Tirolo austriaco Attack of the Lederhosen Zombies di Dominik Hartl, una spassosa farsa splatter tra piste da sci infestate di morti viventi.
15 i titoli che porteranno il pubblico alla scoperta del paese ospite di questa edizione: l'Islanda. Nel percorso cinematografico di "Destinazione...Islanda" spiccano: l'affascinante Horizon, ultimo lavoro del cineasta Fridrik Thor Fridriksson, anche giurato al festival, con la partecipazione di Viggo Mortensen; Inside a Volcano, esaltante percorso nel recente boom del calcio islandese, coronato dalle sorprendenti vittorie agli ultimi campionati europei; Heartstone di Guðmundur Arnar Guðmundsson, storia autobiografica di una turbolenta amicizia tra adolescenti, uno dei più forti e affascinanti film islandesi degli ultimi anni, programmato e premiato in pochi mesi da decine di festival internazionali.
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