Questo è un uomo 2021

Marzo 1982. Lo scrittore Primo Levi sta passeggiando in montagna quando, inavvertitamente, si sloga una caviglia. Giunto sull’orlo del precipizio in serio pericolo, viene fortunatamente soccorso da un uomo misterioso, il quale lo porta nella sua baita e gli presta assistenza.

Sentitoli sinceramente accolto, Levi inizia a confidargli tutta la sua storia: l'infanzia trascorsa a Torino, l’arrivo a scuola, le reazioni all’approvazione delle leggi razziali da parte del regime fascista e l’ingresso nella Resistenza, fino all'arresto avvenuto il 13 dicembre del 1943, con la decisione di dichiararsi ebreo anziché partigiano ed evitare così di essere immediatamente fucilato. Levi venne però internato nel Campo di Fossoli per essere in seguito deportato ad Auschwitz il 22 febbraio del 1944, dove rimarrà fino all’inizio del 1945.

Tornato a Torino, egli sentì la necessità di raccontare ciò che ha visto e subito in quel campo di concentramento dell’orrore, resosi tristemente celebre per essere quello in cui venne sterminato il maggior numero di persone durante l’Olocausto. Così, Levi scrisse “Se questo è un uomo”. L'opera, inizialmente respinta dalla Einaudi, venne pubblicata dall’editore Francesco De Silva, vendendo appena mille copie. Fu, però, pubblicamente e positivamente recensita da Italo Calvino. Rimasto nell’anonimato fino al 1956, Levi ottenne il giusto tributo dall’opinione pubblica quando la Einaudi decise, finalmente, di pubblicare il libro restituendogli la diffusione che avrebbe meritato già dal primo momento.

Così, mentre Primo Levi si lascia andare ai ricordi, avrà anche modo di scoprire chi sia veramente la persona che l’ha aiutato su quella montagna…