Zootropolis 2: Alessandro Jacomini ci porta dietro le quinte del film Disney

L'intervista ad Alessandro Jacomini, Lighting Artist di Zootropolis 2 e di tanti altri celebri titoli Disney. Un'occasione per capire l'enorme lavoro dietro ai film animati che tanto amiamo. Dal 26 novembre in sala.

Una scena del film

Quando guardiamo un film d'animazione, oltre alla storia veniamo catturati dai colori, dalle ambientazioni e da tutte quelle immagini che ci immergono efficacemente nella trama, raccontando qualcosa a loro volta. È stato quindi illuminante (scusate il banalissimo gioco di parole) poter fare quattro chiacchiere con Alessandro Jacomini, Lighting Artist di Zootropolis 2 (in sala dal 26 novembre) che però ha lavorato anche su molti altri titoli Disney: da Wish ad Oceania 2 fino ad Encanto, Frozen 2 e Big Hero 6. Un veterano del settore, quindi, che ci ha raccontato qualcosa in più sull'enorme lavoro che si cela dietro ogni singola ambientazione, scena o inquadratura.

Comunicare con luci e ombre

"Passare efficacemente allo spettatore l'informazione visiva è necessario per contestualizzare la narrazione." dice Jacomini nel parlarci di come sia fondamentale costruire un linguaggio fatto anche di luci e ombre, specialmente in un film come Zootropolis 2, nel quale diverse ambientazioni, dal deserto alle lande ghiacciate, sono centrali per la storia.

Zootropolis 2 Nick Judy
Una scena di Zootropolis 2

Ma non è solo l'aspetto narrativo quello fondamentale perché bisogna tenere conto anche di quello emotivo: "Il sottofondo musicale spesso aiuta lo spettatore a cogliere la componente emotiva, la stessa cosa avviene per le luci e le ombre: si cerca di dare impatto emotivo, sottolineando quello che sta succedendo ai protagonisti. In più, ovviamente, c'è tutto un altro aspetto, il più invisibile possibile, che cerca di indirizzare lo spettatore su quello che è importante nel frame, qualcosa che generalmente ha a che fare con i protagonisti, ma a volte anche con alcuni dettagli."

L'importanza del lavoro di squadra

Zootropolis 2 Gary Desnake
Gary DéSnake in una scena

Un lavoro di team, ci racconta il lighting artist, che coinvolge più dipartimenti al fine di raggiungere la migliore resa possibile. Con Zootropolis 2 ci troviamo di fronte ad un secondo capitolo che deve fare i conti con un predecessore molto amato. Come mantenere quindi la coerenza visiva pur usufruendo delle nuove tecnologie e di migliori modelli poligonali? "È necessario trovare un equilibrio tra l'avanzamento tecnologico e l'appetito dei creativi nel cercare di dare sempre di più, perché è una necessità legata al fatto che bisogna, in un certo senso, sempre superarsi."

Nel mondo dei rettili

Zootropolis 2 Immagine
Una scena con Flash

Per placare almeno un po' la nostra curiosità abbiamo anche domandato ad Alessandro Jacomini quale personaggio del nuovo film si sia rivelato più complesso da rendere in un mondo fatto di pellicce, becchi, orecchie, code soffici e pelle di rettile: "Alcuni personaggi ti accompagnano per per tanti, tanti mesi, a volte anni, e cerchi di rendere alcuni loro caratteri, difficili da rendere visivamente, il più artistici possibile. Ma sicuramente direi che entrare nel mondo dei rettili è stata una bella sfida, sia per l'aspetto performativo dell'animazione, che per quanto riguarda la resa visiva, oltre che dal punto di vista cinematico, nel senso di fotogenia. Siamo abituati a personaggi come Hopps e Nick che sono antropomorfi, ma un rettile, in particolare un serpente, è un mondo a parte per cui fare sì che si integri, che diventi un personaggio che porti empatia, con il quale ci si possa identificare, è stata sicuramente una sfida importantissima per questo film."