Zombies 3: Crescere… che musica!

Il nostro focus su due aspetti del terzo capitolo del franchise Zombies su Disney+, l'accettazione di qualsiasi diversità e il passaggio all'età adulta con le prime scelte di vita per i protagonisti.

A colpi di musica è arrivato il terzo ed ultimo capitolo della trilogia Disney Channel erede di High School Musical: Zombies 3, dal 15 luglio su Disney+. Un capitolo che coincide con l'anno del diploma per i protagonisti e l'arrivo di un gruppo di alieni in città. Mai come prima i personaggi sono tutti chiamati a chiedersi chi sono e soprattutto cosa vogliono diventare da grandi.

Parola d'ordine: accettazione

Zombies 3 1 R20Jifn
Zombies 3: Milo Manheim, Meg Donnelly, Matt Cornett, Terry Hu, Kyra Tantao in una scena

Come ha dichiarato Milo Manheim, interprete dello zombie Zed che in questo capitolo ha la responsabilità di aprire la strada dell'istruzione al college a tutte le specie (licantropi compresi) e lo spiega bene nella performance "Exceptional Zed", ogni film ha le proprie vibes, prima coi lupi mannari e ora con gli alieni: "In realtà è semplicemente la famiglia che cresce di volta in volta. Più siamo, meglio è. Seabrook è davvero una cittadina unica, simbolo dell'accettazione degli altri, quindi tornare sul set è proprio come tornare in famiglia". L'accettazione della diversità è però il tema fil rouge di tutte e tre le pellicole. Accettazione confermata anche nel dietro le quinte, come hanno testimoniato le new entry Terry Hu (A-Spen) e Kyra Tantao (A-Li) - interpreti dei due personaggi queer, Hu primo personaggio non-binario in un prodotto live action Disney - e Matt Cornett (A-Lan), che ha ritrovato la protagonista Meg Donnelly proprio dalla serie spin-off di High School Musical. "Ci hanno fatto sentire subito a casa, fin dal primo incontro ancor prima di iniziare a girare effettivamente. Non sembrava quasi di stare sul set di Zombies 3, dopo aver visto i primi due in TV, dato l'ottimo lavoro fatto dal production design".

Zombies 3 2 Ielegt5
Zombies 3: Milo Manheim in un'immagine

Il cast, Hu in primis, ha potuto constatare l'effetto sui ragazzi dai messaggi che arrivano attraverso i social e non solo. Il tema è chiaro fin da quando si entra a far parte del progetto, ma solo quando il film viene visto e ci sono questi feedback, gli interpreti possono sentirlo sulla propria pelle: "Quando ho ricevuto messaggi dai fan ho realizzato quanto era monumentale ciò che stavamo facendo a livello di rappresentazione. Non ci pensi tutti i giorni". Il pubblico potenziale del film sono i ragazzi ma anche tutta la famiglia, e questo può essere educativo su più livelli: "Chi di noi non è cresciuto con la Disney e pensare che ci sia un personaggio non-binario sulla loro piattaforma, non è una cosa da poco. È un privilegio e un onore farlo per persone nei loro anni formativi". Hu sapeva di essere queer e non-binary ma non sapeva esprimerlo a parole, finché non trovò le parole su Tumblr in terza media e cercando su Google si aprì un mondo. "Spesso finché non vedi ciò che ti rappresenta non capisci che esiste, e la saga di Zombie ha aiutato in modo potente e anche sottile". Per Tantao infatti è stato liberatorio trovare la propria identità, ciò che la rappresentava. Il messaggio dell'accettazione si fa ancora più importante dato il periodo storico in cui viviamo, come ha dichiarato Manheim. Una sorta di reminder che c'è ancora speranza per la Terra, possiamo renderlo il nostro paradiso, ma dobbiamo impegnarci e imparare ad essere inclusivi nel nostro piccolo. Se lo facessimo tutti, la speranza nel totale aumenterebbe esponenzialmente.

Zombies 3, la recensione: musical che vince, si cambia?

L'arte può aiutare

Zombies 3 7
Zombies 3: Milo Manheim, Meg Donnelly in una sequenza musicale

L'arte può aiutare. Vedere i film della saga ad alcuni ha dato addirittura il coraggio di farsi valere con chi li bullizzava a scuola, e questo ha reso Manheim e Donnelly davvero orgogliosi e commossi: "Non lo senti finché non leggi messaggi come uno scritto a mano con la calligrafia di un undicenne. Ti si stringe il cuore". Magari qualcuno vedendo il film potrà decidere di esplorare meglio se stesso per comprendersi meglio. Anche perché si tratta di un work in progress, un processo che non finisce mai, che può generare un'enorme risonanza se parte da questo tipo di piattaforme; prima non c'era così tanta rappresentazione come adesso, dove vedere che puoi essere totalmente te stesso ed è meraviglioso sapere di poter essere accettati per questo. L'identità sta anche nel modo di vestire, ed è incredibile il lavoro fatto dai costumisti e truccatori per caratterizzare da subito anche gli ultimi arrivati a Seabrook, gli alieni, che potremmo definire "Fashion Forward", con le parrucche blu e i costumi futuristici, fatti di linee e strutture geometriche, diversi da quelli dei lupi mannari, più morbidi e liberatori, dalle tinte acide degli zombie e dai colori accesi dei cheerleader. Manheim ha infatti invidiato moltissimo i costumi dei nuovi arrivati nel secondo e terzo capitolo. Uno Zombies 4 è sempre possibile, e siccome non si finisce mai di imparare, il cast vorrebbe vedere tantissimo le sirene arrivare a Seabrook. O i vampiri. Quanto è liberatorio e inclusivo voler essere un'altra specie? A Cornett sarebbe piaciuto essere un lupo mannaro per avere le zanne e l'aria sexy, Tantao una zombie per il look e Wu un gamberetto o un vampiro, dato che anche loro hanno le zanne.

Crescere... che musica!

Zombies 3 1
Zombies 3: Meg Donnelly durante una scena

Oltre alla tematica dell'accettazione l'altra importante new entry di questo Zombies 3 è sicuramente il passaggio all'età adulta e alle prime scelte importanti, che avviene ovviamente attraverso la musica. Abbiamo già detto che in un certo senso Zombie è l'erede di High School Musical, nel casting si è formato una sorta di Multiverso musical-crossover tra le due saghe. Matt Cornett è infatti tra i protagonisti di High School Musical: The Musical - La serie nei panni dell'atleta popolare e inizialmente pieno di sé A.J. Caswell e sul set del film ha ritrovato Meg Donnelly, che è entrata a far parte del cast della serie nella terza stagione: "È stato stranissimo e bellissimo, quasi surreale, ritrovarsi da un set all'altro, girando uno dopo l'altro... sempre cantando. Tra l'altro la maggior parte delle scene le abbiamo insieme nel serial, certo è stato strano non vedere Matt con una parrucca blu (come nel film, ndr)!" Produzione e cast hanno voluto alzare il tiro anche con le esibizioni, sempre più spettacolari. Il numero di apertura "Alien Invasion" è emblematico in questo, infatti è stato il più difficile da girare per Manheim e Cornett. Quest'ultimo infatti non si considera un ballerino ma una persona che ha imparato a muovere parti del corpo: "So che Exceptional Zed è stata dura soprattutto per le mosse specifiche nella sabbia, che rende tutto ancora più arduo". Il veterano del franchise ha confermato: "È stato come un party folle, con gli alieni da un lato e gli abitanti di Seabrook dall'altra! È stato anche una delle esibizioni per cui abbiamo dovuto provare di più e una delle prime quando abbiamo iniziato a girare il terzo film. Dalle 8 di sera alle 4 del mattino, pura follia". Tantao e Hu dovevano anche indossare degli stivali con pleateau insieme a tutto il resto, mentre ballavano. Non che il cheerleading sia da meno, al contrario di quanto si pensi a appaia nelle performance. Infatti per Donnelly la più ardua è stata "Finally Me" mentre per Tantao e Hu i ballerini sono le persone più cool di sempre: "Giravamo di notte e ha anche piovuto ad un certo punto, sembrava di sguazzare letteralmente nel sudore sangue e lacrime, come si suol dire".