Un giorno sei un ragioniere sposato, con una moglie attraente e un lavoro stabile mentre il giorno dopo ti ritrovi di nuovo scapolo, ma disoccupato e con la "mezza età" che incombe come un male incurabile.
Comincia così la storia di Gianni Coletti (al secolo Paolo Calabresi), protagonista di Zio Gianni, il progetto innovativo targato The Pills che lo catapulta in un appartamento con tre ventenni a dir poco fuori di testa, Chiara (Cristel Checca), Rodolfo (Francesco Russo) e Fulvio (Luca Di Capua). Due generazioni s'incontrano e si scontrano in una commedia frizzante e veloce (9 minuti), in onda dal 22 dicembre alle 21 su Rai Due: le avventure all'ordine del giorno non ruotano attorno ai massimi sistemi ma riguardano la quotidianità più ordinaria, dalla spesa al discount alla preparazione del curriculum.
Identikit della sit-com
La serie si snoda in 25 puntate ed è firmata da Daniele Grassetti e Sydney Sibilia (Smetto quando voglio): prodotta da Rai Fiction e Ascent Film, rappresenta un cambio di rotta - e non solo natalizio - che mescola web e piccolo schermo. Dopo l'esperimento di Una mamma imperfetta, Eleonora Andratta, direttore di Rai Fiction, ci riprova: "Per anni - dice - Rai Due è stata all'avanguardia con prodotti come L'ispettore Coliandro e Crimini, nel frattempo il linguaggio è cambiato e il web è un vivaio dal quale attingere ed è nata curiosità verso questo gruppo, The Pills, che ha un grande seguito. Con questo incontro la Rai recupera la parte del DNA del servizio pubblico, quello di fare innovazione. E pensare che quando uno di loro si è presentato qui per un incontro ho dovuto recuperarlo in reception perché, con le brache corte e i tatuaggi, non lo volevano neppure far passare. Con Zio Gianni mettiamo in scena generazioni che non si conoscono ma dopo la prima stagione c'è ancora tanto da raccontare e stiamo già lavorando a delle cose".
Largo ai giovani
Per questa sfida il direttore di Rai Due ha trovato spazio in un palinsesto spesso a rischio effetto-domino: "Abbiamo creato ad hoc uno slot per questo prodotto in uno spazio connotante per la serie. Il cambio completo di linguaggio avviene anche rispetto a quello comico delle fiction". Non a caso Sydney Sibilia ammette: "Questo è stato il lavoro più di squadra che io abbia mai fatto. E non solo perché girare ad agosto con i maglioni è stato divertente, senza serie e Daniele Grassetti si è anche preso la malaria per le zanzare". "Ho faticato molto - dice Paolo Calabresi - faceva caldo, la casa era polverosa e non avevo le comodità che si addicono ad una star del mio calibro". Scherzi a parte, aggiunge, "mi sono innamorato di Gianni perché è straordinariamente perdente, una sorta di Wile E. Coyote, che viene vessato e diventa la vittima di questi tre disturbati. È un cinquantenne, il che per lui è peggio di un vecchio, non sta né qua né là. La mia generazione è figlia del boom economico. Coletti perde tutto, moglie e lavoro, nel giro di pochi giorni e si deve riciclare: la sua unica vittoria è provarci".
Un trio folle
"Per Fulvio, il mio personaggio - racconta divertito Luca Di Capua, fratello di Luigi, uno dei The Pills - Gianni è un giocattolo con cui divertirsi, lo considera quasi un coetaneo, ci si rapporta alla pari. Non c'è cattiveria nei suoi confronti, si tratta quasi di una giostra raccontata da una scrittura geniale". "Invece per Rodolfo - aggiunge Francesco Russo - lui è quello che dorme nella caldaia e gli dà 250 euro d'affitto, è cinico e convinto di essere un vincente mentre non lo è affatto". A completare il trio ci pensa Chiara: "Lei porta Gianni nel suo mondo - dice Cristel Checca - e gli fa da mamma, convinto di condurlo alla salvezza". "In effetti - concorda Paolo Calabresi - i ragazzi rappresentano il suo unico filtro con l'esterno e la moglie diventa per lui un mistero". A chi chiede ai The Pills se si sono convertiti al piccolo schermo Matteo Corradini risponde così: "Ci siamo venduti alla tv. Abbiamo voglia di sperimentare cose nuove sapendo che rischi la critica da parte a chi è abituato a vederti solo in alcune salse".