In questi giorni in tanti sono andati a pija' un gelato. Strappare lungo i bordi è sulla bocca e sulle bacheche di tutti. Ed è innegabile che Netflix abbia trovato nelle opere di Zerocalcare una nuova proprietà intellettuale da esaltare. Tra lacrime e risate, speranze e delusioni, la serie animata Netflix di Zerocalcare ha svelato il talento spontaneo dell'autore romano agli occhi di un pubblico ancora più grande, ma in realtà è solo la punta di un iceberg profondissimo. E allora lanciamoci alla scoperta di 5 cose che forse non sapete su Zerocalcare.
1. Ha aperto un mercato
Molto prima di arrivare su Netflix, il fenomeno Zerocalcare è stato un caso editoriale davvero senza precedenti. Dal 2011 in poi il fumettista romano non ha solo venduto milioni di copie (traguardo rarissimo per un fumettista), non è solo diventato un best seller con ogni suo fumetto pubblicato, ma ha creato un vero e proprio mercato che prima non esisteva. Dal suo esordio di 10 anni fa, avvenuto con La profezia dell'armadillo, Zerocalcare ha sdoganato il fumetto oltre i confini in cui si era rintanato, facendolo finalmente uscire dalla sua nicchia. Fateci caso. 10 anni fa quando entravi in libreria i fumetti erano nascosti, relegati in qualche scaffale dietro l'angolo. Adesso non è più così. I fumetti sono ovunque, spesso persino all'ingresso delle librerie, su baconi enormi e colorati. Ecco, tutto questo è merito soprattutto di Zerocalcare. Suo e dell'ottimo lavoro della Bao Publishing (la sua casa editrice) che non ha solo curato, protetto e alimentato il suo autore di punta, ma ha avuto anche la lungimiranza di ridefinire la percezione del fumetto nell'editoria italiana. Se il fumetto adesso è considerato un libro vero e proprio, un linguaggio letterario (come è giusto che sia) e non un genere di serie b è anche grazie a Zerocalcare. Un autore che è stato quasi una testa d'ariete che ha spalancato porte da cui poi sono entrati tanti altri fumettisti. Ciliegina sulla torta: nel 2014 lo splendido e commovente fumetto Dimentica il mio nome fu anche nominato al prestigioso Premio Strega. Consacrazione toccata qualche anno prima anche a Gipi, altro autore eccezionale che ha aiutato il fumetto a farsi valere con orgoglio.
Strappare lungo i bordi, la recensione: Zerocalcare rinnova il suo talento su Netflix
2. Stile di vita
Non solo chili di plum cake e litri di yogurt. Non solo 12 ore al giorno passate sul divano a disegnare in una posizione degna di Elle di Death Note. Lo stile di vita di Zerocalcare abbraccia anche la filosofia Straight Edge, che predica l'assoluta astensione da alcool, fumo, droghe e sesso occasionale. La visione Straight Edge nasce negli anni Ottanta negli ambienti hardcore punk. Il suo ideatore è Ian MacKaye, membro del Minor Threat. Non a caso il nome dello straight edge si ispira proprio al titolo di un loro brano. Zerocalcare non ha mai nascosto questa sua condotta, parlandone molto spesso all'interno dei suoi fumetti, ma giustamente si è un po' stancato di dover dare spiegazioni in giro quando gli chiedono il perché di questa scelta. Insomma, annamose a pija' un gelato.
3. Prendere le distanze
Strappare lungo i bordi non è la prima trasposizione di Zerocalcare dalla carta allo schermo. Infatti tre anni fa al cinema è arrivato La profezia dell'armadillo, film live action dedicato proprio al fumetto d'esordio di Zero. Il film fu presentato alla Mostra del cinema di Venezia nella sezione orizzonti per poi cadere un presto nel dimenticatoio. La profezia dell'armadillo dimostrava tutti i limiti di un film con attori in carne e ossa. Scelta che si presta poco al linguaggio ipertestuale e al ritmo incessante delle storie di Zerocalcare. Zerocalcare prese subito le distanze dal film, visto che pur essendo presente alla Mostra del Cinema di Venezia in veste di vignettista non partecipò all'anteprima del film. Non sappiamo se è stata una sua scelta o se è stato in qualche modo escluso dal processo creativo, ma sicuramente nel suo primo contatto con il grande schermo qualcosa è andato storto. Infatti durante la promozione di Strappare lungo i bordi, avendo lavorato attivamente al progetto mettendoci anima e corpo, il suo atteggiamento è stato completamente diverso.
4. Gradimento estero
E adesso una curiosità tutt'altro che scontata. Con la sua parlata romana (stupidamente criticata da qualcuno) e la sua poetica che ritrae alla perfezione la precarietà esistenziale di molti trentenni italiani Zerocalcare è un fenomeno che sembra molto legato all'Italia e radicato nell'italianità. Ma non è affatto così. D'altronde i suoi fumetti sono stati pubblicati all'estero, e non ci deve sorprendere che Strappare lungo i bordi abbia colpito anche il pubblico straniero. Attraverso il palcoscenico internazionale di Netflix il linguaggio di Zerocalcare si è dimostrato ancora più universale. Lo confermano sia le ottime visualizzazioni estere sulla piattaforma, ma soprattutto le recensioni entusiaste anche dagli Stati Uniti dove è stata definita originale, divertente e allo stesso tempo molto profonda. Il giudizio più bello arriva dalla prestigiosa testata IndieWire che su Strappare lungo i bordi ha scritto: "Questa serie è uno degli esempi più chiari di come attingere direttamente al cervello di qualcuno possa funzionare alla grande".
5. Dediche assurde
Chi legge Zerocalcare da anni lo sa bene. Chi ha visitato qualsiasi fiera del fumetto o partecipato alle sue presentazioni in libreria avrà ricordi traumatici di file interminabili e ore passate in piedi. Ogni volta che Zero presenta un nuovo libro si creano schiere di fan pronti ad assalirlo. E la cosa bella, e tutt'altro che scontata, è che il nostro cerca sempre di accontentare tutti. E così ogni sessione di firme di Zerocalcare si trasforma in lunga maratona. Tra fan in fila dalle 6 del mattino e dediche che vanno avanti sino a notte fonda. Dediche che non si riducono certo a una firma veloce, perché Zerocalcare impreziosisce ogni singola copia con uno sketch personalizzato. O disegnetti come li chiama lui. Nel corso di questi 10 anni quello delle dediche è diventato un tormentone perché lettori e lettrici gli chiedono ogni volta i personaggi più assurdi: da partenti vivi o morti, a fanart dei personaggi più sconosciuti dell'immaginario pop. A condire l'andamento surreale delle sue dediche c'è anche il cibo. Sì, perché i suoi fan (consapevoli del suo mangiare poco e male) lo inondano di parmigiane, focacce, torte e piatti di pasta portati in dono per nutrire il proprio idolo. Alla faccia del gelato.
Strappare lungo i bordi: gli easter egg della serie di Zerocalcare (VIDEO)