Dopo il passaggio al Giffoni Film Festival, arriva nelle sale italiane l'11 ottobre Zanna Bianca, nuovo adattamento cinematografico del celebre romanzo di Jack London, questa volta in una versione animata. Al festival campano abbiamo incontrato il regista, Alexandre Espigares, insieme a un gruppo di splendidi husky, che ricordano i lupi nell'aspetto ma si fanno accarezzare molto più facilmente.
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Narrato, nella versione italiana, da Toni Servillo, Zanna bianca ha un approccio molto più naturalistico delle versioni che lo hanno preceduto, concentrandosi sui silenzi e sulla natura selvaggia degli animali, senza imporre su di loro la morale umana. I colori che Alexandre Espigares ha scelto per il suo film ricordano la pittura Espressionista, ma anche diversi nomi familiari agli appassionati di cinema horror: "Non ho voluto mettere troppi elementi horror in un film per bambini, ma ci sono piccoli tocchi" ci ha spiegato, proseguendo: "Sono un grande fan della fotografia dei film di Mario Bava: sono luci espressioniste e una scena del mio film aveva bisogno di quel tipo di fotografia. Ho ripreso alcuni dei suoi film e ho detto: ok, è questo che voglio. Dai film di Sergio Leone invece ho ripreso alcune inquadrature, come il classico primo piano degli occhi. Ho anche visto Il grande silenzio di Sergio Corbucci, che è un western ambientato nella neve, una cosa che non si vede spesso."
Nella mente di Espigares Zanna Bianca è sempre stato un western: "L'ho immaginato così, mi sono rivisto western ambientati nella neve e Il grane silenzio è uno di questi. Certo, è un film molto violento, chi l'ha visto sa che non ha un lieto fine, ma ci sono piccoli elementi che ho potuto prendere, come la faccia brutta di Klaus Kinski, che ho usato per quella di Beauty Smith e altre cose. Queste sono le influenze, ma non si notano se non lo sai: credo siano discrete."
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Da Zanna Bianca a H.P. Lovecraft
Per il futuro il regista ha in mente un adattamento dei racconti di H.P. Lovecraft e non ha paura di vedersela con il premio Oscar Guillermo del Toro: "Il suo progetto era Le montagne della follia, che ha l'aria di essere qualcosa che costerà un sacco di soldi. H.P. Lovecraft ha scritto storie di avventura vastissime e altre più intime: vorrei realizzare una di queste, che magari costi di meno. Vedremo."