Cannes accoglie Woody Allen a braccia aperte. Il regista più prolifico tra i grandi è una presenza abituale sulla Croisette e non tradisce le proprie abitudini. A 77 anni confessa di avere già in mente il suo prossimo lavoro, ma dimostrando una certa prudenza aggiunge: "Non so se tornerò a Cannes. Dipende se il film verrà bene o meno. E' ancora troppo presto. Ciò che so per certo è che il film non sarà in concorso perché io non sono un tipo competitivo". Se il futuro è incerto, il presente è 'irrazionale'. Woody presenta Irrational Man accompagnato dalle interpreti Emma Stone e Parker Posey. Il protagonista maschile Joaquin Phoenix, new entry assoluta nel cinema del regista newyorkese, purtroppo non è presente a Cannes.
Focus di Irrational Man è un celebre professore di filosofia in crisi per via di un blocco creativo che gli impedisce di scrivere. Quando, però, viene chiesto a Woody Allen se vi sono riferimenti autobiografici, lui sui affretta a smentire scatenando l'ilarità delle sue attrici. "Mi dispiace dirlo, ma io non ho mai avuto una crisi di questo tipo e non ho mai perso l'ispirazione". Poi prosegue laconicamente: "Ho solo scritto una storia e ho girato il film. Adesso il pubblico lo vedrà e scopriremo se lo apprezzerà. Se non gli piace, dirà agli amici di non andarlo a vedere".
In the company of women
Quando gli viene chiesto il motivo che lo ha spinto a ingaggiare Emma Stone per la seconda volta consecutiva dopo Magic In The Moonlight, Woody Allen scherza: "Non saprei, mi sono girato ed era lì. Era davanti alla porta, aveva fame così ho deciso di offrirgli una parte". Emma conferma: "E' questo il modo in cui ottengo i ruoli: busso alla porta, mi metto a pregare come Oliver e di solito mi ingaggiano. Lavorare con Woody Allen, però, è sempre una prospettiva interessante. Mi ha fatto sempre leggere le sceneggiature prima di dire di sì a scatola chiusa, ma avrei accettato comunque perché sul set ho trascorso bei momenti. Credo che sia un grande regista, è molto presente, è puntuale e finiamo sempre di lavorare presto. Non so ancora se faremo un terzo film insieme, ma mi piacerebbe". Riflettendo sulle differenze tra l'esperienza di Magic in the Moonlight e questo nuovo lavoro, l'attrice aggiunge: "Woody non cambia mai il modo di girare. Magic in the Moonlight e Irrational Man sono molto diversi nel tono e nel cast, ma non nello stile e nel tipo di indicazioni fornite agli attori. Woody parla solo se un attore fa qualcosa di terribilmente sbagliato, altrimenti lascia molta libertà". Come per Joaquin Phoenix, anche per Parker Posey Irrational Man segna l'esordio sotto la direzione di Allen: "Sono stata una fan del lavoro di Woody per tutta la mia carriera e per me ha significato molto essere diretta da un maestro come lui. Ci siamo incontrati vent'anni fa, quando Woody girava Pallottole su Broadway, e vent'anni dopo lui mi ha chiamato nel suo ufficio per offrirmi una parte. Mi ha regalato il ruolo di una donna molto sola e sofferente, insoddisfatta. Una donna che nessuno ama, perciò ho dovuto fare un grande lavoro di introspezione. E' stata una grande esperienza".
Moralità e tradizione
Temi come la crisi di coppia, l'inganno, il tradimento e talvolta perfino l'omicidio risuonano nel cinema di Woody Allen da Misterioso omicidio a Manhattan a Match Point, da Vicky Cristina Barcelona al nuovo lavoro. Viene spontaneo chiedersi quanto il regista veterano sia influenzato dall'incuria del presente e se anche lui, almeno una volta nella vita, ha mai pensato di uccidere qualcuno. "Ci sto pensando anche in questo momento" esclama l'ironico Allen. "Non credo che il presente sia molto diverso dal passato. Oggi basta aprire un giornale per leggere notizie orribili. Ogni giorno le coppie si tradiscono, uomini uccidono le donne, ma in realtà questo è sempre successo. Tutta la grande letteratura, da Anna Karenina a Guerra e pace, parla di crollo dei valori morali, di tradimento e omicidio. Quando si va al cinema si vuole vedere persone in crisi. Si chiama catarsi, funziona così dai tempi del teatro greco. L'irrazionalità a cui faccio riferimento nel titolo riguarda tutti noi. Nella vita di ognuno arriva un momento in cui abbiamo bisogno di lasciarci andare all'irrazionalità. Le persone hanno bisogno di credere in qualcosa, la religione per esempio". Parlando del rapporto con la sua produzione passata e della soddisfazione nel rivedere i suoi film, Allen commenta seccamente: "Dopo che i miei lavori sono usciti non li guardo più perché vedrei tutti i miei errori e ci starei troppo male. La tecnica cinematografica si apprende rapidamente, poi diventa tutto più complicato. Se potessi girerei tutti i miei film da capo. Chaplin aveva il lusso di girare un film, rivederlo con calma e poi girarlo di nuovo finché non era soddisfatto. Oggi questo è impossibile perciò preferisco non pensarci".
Il dramma del piccolo schermo
Qualche mese fa Amazon Studios, impostosi sul mercato per la quantità di pilot finanziati, ha ingaggiato Woody Allen per firmare una serie tv. Un'esperienza inedita per il regista... e infelice, a quanto pare. Quando gli viene chiesto di aggiornarci sul progetto, Allen sbotta con tono lamentoso: "Ho fatto un errore catastrofico ad accettare. Non so da dove partire e ho il terrore di deludere Amazon. Sto cercando di fare del mio meglio ma sono disperato. Pensavo che, essendo abituato a girare film, sarebbe stato facile fare qualcosa di più breve, ma mi sono reso conto che girare sei episodi di mezz'ora è un'impresa complicatissima. Non sono bravo in questo, non guardo le serie tv perciò non so cosa sto facendo. Brancolo nel buio mentre attendo l'imbarazzo cosmico che mi colpirà quando la serie uscirà".
Per fortuna il nevrotico regista ha sempre il suo cinema che lo aiuta a fronteggiare le grandi questioni esistenziali. O no? "Qualsiasi cosa vi diranno, il cinema non aiuta a risolvere i drammi dell'esistenza. Non credete ai filosofi, ai preti o agli psichiatri! Alla fine ci ritroveremo tutti nella stessa posizione, la stessa in cui siete a letto. E' impossibile spiegare alle persone il senso della vita, perché la vita non ha senso. Viviamo in un un universo casuale, la terra prima o poi imploderà quando il sole brucerà tutto. Michelangelo, Shakespeare, Beethoven scompariranno. La mia conclusione è che l'unico modo per andare avanti è distrarsi facendo ciò che ci piace, guardando la partita, suonando uno strumento musicale. Io mi distraggo pensando 'Che bello, per il mio prossimo film avrò Emma Stone'. Gli attori si preoccupano di essere sempre i migliori, ma sono falsi problemi. Anche se faccio un brutto film, non morirà nessuno. L'importante è distogliere la mente dalla realtà".
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