Apre all'insegna del cinema più struggente e raffinato la sessantesima edizione del Festival di Cannes: è Wong Kar-wai con il suo My Blueberry Nights ad inaugurare i lavori della rassegna. Il film è stato apprezzato - anche se senza eccessivi entusiasmi - dalla stampa che ha accolto tra gli applausi il regista in sala conferenze.
Wong Kar-Wai ha confessato ai cronisti che non è stato facile per lui girare un film interamente in lingua inglese (era la prima volta) e ha ringraziato il Festival che ha già premiato i suoi splendidi Happy Together e In the Mood for Love. "Questo era decisamente il posto giusto per presentare il film prima di farlo arrivare al pubblico. Ho iniziato a lavorarci lo scorso anno dopo aver presieduto la regia a Cannes, e mi fa particolarmente piacere avere l'onore del film d'apertura, dato che i miei film spesso arrivano pronti all'ultimo minuto."
Applaudita anche la protagonista della pellicola, Norah Jones, cantante soft-jazz di enorme successo al suo debutto cinematografico con My Blueberry Nights. "In the Mood for Love è il più bel film che io abbia mai visto. Quando Wong Kar-wai mi ha chiesto di recitare in un suo film, ho detto di sì senza pensarci un istante."
"All'inizio è stata dura - ha continuato la bella figlia di Ravi Shankar - anzi, il primo giorno ero terribilmente nervosa, e quando ho pronunciato la mia prima battuta sul set con Jude Law mi è uscita una voce stridula in cui non mi riconoscevo. Allora Wong mi si è fatto accanto ed è riuscito a calmarmi, ero solo tesa."
"Sì, ma non ci è voluto molto a darle fiducia - dice il regista - Norah è cresciuta con il ruolo. Uno dei motivi per cui ho voluto il film in concorso è per dare il giusto risalto alla sua performance e a quella di Jude Law."
Il regista dice che è proprio la voce della Jones ad averlo conquistato, ma poi nel film non l'ha fatta cantare: "Questo è un film cinematografico anche solo all'ascolto"
Aggiunge Jude Law: "Abbiamo parlato molto dell'effetto musicale della lingua con Wong Kar-Wai, perché per lui, al di là del vero e proprio significato, era importante il valore fisico delle parole pronunciate in lingua inglese."