Wes Anderson è un regista che si è immediatamente fatto riconoscere per il proprio stile, fiabesco e quasi caricaturale, tanto dei propri personaggi sopra le righe quanto delle location talmente finte da diventare vere in cui ambienta i propri racconti per immagini. I dialoghi poetici, i grandangoli, le prospettive centrali, le panoramiche a schiaffo, lo studio simmetrico delle inquadrature, la colonna sonora indie, l'uso di colori a tinta unita spesso saturati sono le principali caratteristiche dei suoi lavori.
Un artista a tutto tondo, che per molti si è fatto fagocitare dal proprio stile estetico e visivo a dispetto della trama e della narrazione, insieme ad una quantità sempre più spropositata di nomi che compaiono nei suoi film, magari per pochi secondi. Eppure non possiamo non essere profondamente innamorati dei mondi fantastici eppure reali in cui il regista - che ha un bellissimo rapporto con l'Italia tanto da aver contribuito allo stile architettonico del Bar Luce, ricostruzione del tipico caffè della vecchia Milano raffigurata nei capolavori del Neorealismo - è capace di far viaggiare il pubblico immergendolo nelle proprie opere. Quale miglior occasione del suo 55° compleanno per ripescare dal cilindro della creatività tutti i film di Wes Anderson, dal migliore al peggiore?
1. Grand Budapest Hotel (2014)
Grand Budapest Hotel è la summa dello stile del regista di Houston, Texas, tanto che è il film che fa da spartiacque nella sua filmografia dato che ha iniziato a polarizzare la critica. Noi però scegliamo di metterlo al primo posto nella nostra classifica poiché la favola del caper movie attraverso la storia dell'albergo del titolo, con un cast stellare, ci ha completamente conquistati.
2. Fantastic Mr. Fox (2009)
Co-sceneggiato da Anderson nientemeno che con Noah Baumbach, Fantastic Mr. Fox conquista il secondo posto tra i migliori film del cineasta perché il suo apporto all'animazione e in particolare alla tecnica da lui molto amata della stop-motion è stato "breve ma intenso". Unico di due titoli realizzati totalmente con questo linguaggio cinematografico, è la storia di una volpe e della sua famiglia. Una favola per grandi e piccoli ricca di insegnamenti.
3. I Tenenbaum (2001)
Primo film co-sceneggiato con Owen Wilson, anche interprete insieme al fratello Luke (pur interpretando due migliori amici, come spesso capita nel cinema di Anderson) e a Gwyneth Paltrow, I Tenenbaum (The Royal Tenenbaums) è un vero e proprio libro per immagini, quasi pop-up, che illustra la storia familiare dei personaggi titolari, travagliata e perigliosa, fatta di ripicche e traumi, sempre col tipico stile tragicomico e agrodolce di Wes Anderson, che scelse come capifamiglia Gene Hackman e Angelica Huston.
4. Moonrise Kingdom (2012)
La cosiddetta fuitina è al centro di Moonrise Kingdom, co-sceneggiato con Roman Coppola, in cui i due protagonisti adolescenti decidono di fuggire dopo essersi conosciuti un'estate ed essere rimasti in contatto per un anno tramite lettere. In questo Romeo & Giulietta alternativo, le due famiglie vedono nel cast nomi come Edward Norton, Bruce Willis, Frances McDormand, Bill Murray. Una delle opere più particolari ed apprezzate del regista perché a metà strada tra i suoi due estremi. L'unico titolo, insieme al Grand Budapest Hotel, ad aver utilizzato in parte la CGI per i fondali che solitamente sono set ricostruiti a cui il regista tiene molto, nonostante poi li ammanti di un'iperrealtà.
5. Il treno per il Darjeeling (2007)
La storia di tre fratelli che devono provare a ritrovarsi spiritualmente è invece al centro di Il treno per il Darjeeling (in originale The Darjeeling Limited ovvero il nome che appare sulla vettura) scritto insieme a Roman Coppola e Jason Schwartzman (anche lui parte della famiglia Coppola) e interpretato da quest'ultimo insieme ad Adrien Brody e Owen Wilson. Il viaggio in India che i tre, molto diversi e allo stesso tempo molto uniti, intraprendono sarà tanto metaforico quanto letterale, lasciando spazio a risate, lacrime e riappacificazioni.
6. L'isola dei cani (2018)
L'altro titolo nella filmografia di Wes Anderson ad essere portavoce della tecnica dell'animazione in stop-motion è L'isola dei cani, che parlando di ecologia e amore per i propri animali domestici nel 2038 racconta di un'isola al largo del Giappone in cui vengono esiliati tutti i cani del Paese colpiti da un'influenza misteriosa. Sarà Kobayashi, il nipote adottivo del sindaco, a voler recuperare e salvare il proprio cane partendo alla volta di una missione impossibile sull'isola. Una storia d'amicizia che abbatte le barriere in cui il regista si è davvero sbizzarrito a livello di stop-motion (in una sequenza c'è un'operazione a cuore aperto, diciamo solo questo).
7. Le avventure acquatiche di Steve Zissou (2004)
Primo film della carriera di Anderson ad essere co-sceneggiato con Noah Baumbach e intitolato in originale The Life Aquatic, Le avventure acquatiche di Steve Zissou è una favola divisa tra la terraferma e il fondo dell'oceano, dove durante le riprese di un finto documentario culturale del personaggio titolare (uno scontroso Bill Murray, tipico dei personaggi principali della prima metà della filmografia del cineasta, come Mr. Tenenbaum), il suo socio e migliore amico viene ucciso da uno squalo. A questo punto il regista fittizio vuole trovare l'animale responsabile a tutti i costi per ucciderlo e vendicarsi: uno spaccato sul meta-cinema visto con l'occhio unico di Anderson, che mescola live action e stop-motion per le riprese sott'acqua.
8. Rushmore (1998)
Scritto insieme a Owen Wilson, Rushmore ha il titolo della scuola al centro della storia, dove studia l'adolescente Max Fischer (Jason Schwartman, alla prima collaborazione con Anderson). Un ragazzo non molto bravo nelle materie obbligatorie ma dotato di un cervello creativo e visionario, che guarda avanti e per il quale si vede già come giovane adulto. Tanto da innamorarsi della propria insegnante (Olivia Williams) e doversela battere con l'amico e mentore (Bill Murray). Un romanzo di formazione come solo Anderson poteva raccontarlo.
9. Un colpo da dilettanti (1996)
Opera prima di Wes Anderson, co-sceneggiata con Owen Wilson e tratta dall'omonimo cortometraggio intitolato in originale Bottle Rocket, Un colpo da dilettanti è una parodia del caper movie in stile andersoniano. Nel cast per la prima volta sullo schermo Owen e Luke Wilson (sempre non nei panni di due fratelli ma due amici) insieme addirittura al maggiore, Andrew Wilson, oltre a James Caan. Un'opera acerba ma che già mostrava il talento del regista di Huston.
10. La meravigliosa storia di Henry Sugar e altri corti (2023)
Il progetto che ha visto Wes Anderson portare su Netflix alcuni cortometraggi dai racconti di Roald Dahl, La meravigliosa storia di Henry Sugar, presentato in anteprima al Festival di Venezia, è stato seguito da Il cigno, Il derattizzatore e Veleno. Nel primo, Benedict Cumberbatch interpreta un uomo benestante che scopre un guru in grado di vedere senza usare gli occhi e decide di imparare l'arte per metterla da parte e poter imbrogliare nel gioco d'azzardo. Presenti vari camei dal cinema di Anderson, come Ralph Fiennes.
La meravigliosa storia di Henry Sugar, la recensione: un riuscito sunto del cinema di Wes Anderson
11. The French Dispatch (2021)
The French Dispatch (in originale of the Liberty, Kansas Evening Sun) è la lettera d'amore del regista al giornalismo. Il titolo fa riferimento ad una rivista cartacea fittizia su abbonamento in una città francese del XX secolo, la cui redazione deve preparare l'ultimo numero prima di chiudere i battenti. I segmenti che formano le varie storie hanno la lunghezza della grandezza degli articoli in pagina - qualcuna più riuscita e coinvolgente, qualcuna più fredda e distaccata, interpretate da un nutrito cast.
Asteroid City è la confessione più sincera di Wes Anderson
12. Asteroid City (2023)
Ci dispiace un po' mettere il più recente film di Wes Anderson, Asteroid City, scritto insieme al fidato Roman Coppola, all'ultimo posto della nostra classifica. La pellicola si svolge in un'immaginaria città americana nel deserto nel 1955 che si ritrova essere teatro dell'itinerario di una convention di Junior Stargazer/Space Cadet - organizzata per riunire studenti e genitori di tutto il Paese per una competizione accademica e di affiatamento. L'evento sarà stravolto dall'arrivo, nientemeno, che di un alieno in pieno stile andersoniano. Anche qui un cast stellare che fatichiamo ad elencare e che forse ha appesantito anche la pellicola.