Giunto alla terza pellicola, John Michael McDonagh si conferma un autore dotato di una sua poetica perfettamente riconoscibile. L'autore irlandese ama il politically uncorrect e si crogiola nello humor dark e nella satira piccante. Dopo Un poliziotto da happy hour e Calvario, McDonagh continua a esplorare il lato oscuro dell'umanità tornando a toccare temi come la corruzione nelle forze dell'ordine e la pedofilia. Mettiamo subito in chiaro le cose, però! War On Everyone è tutto tranne che un film di denuncia. Il regista e sceneggiatore si diverte a mescolare le carte in tavola giocando coi generi e usa lo humor nero come ancora di salvataggio nelle astruse situazioni che la sua sfrenata fantasia mette in piedi.
Come già accaduto nelle precedenti pellicole, anche in War on Everyone si distinguono nettamente due parti, una prima dichiaratamente comica e surreale e una seconda più drammatica. McDonagh ama mescolare diversi registri e imporre alla narrazione uno slittamento che arricchisce la storia infondendogli una sorprendente profondità. Stavolta, però, il regista decide di fare a meno del suo attore feticcio Brendan Gleeson. Al suo posto troviamo un'inedita coppia comica formata da Michael Peña e Alexander Skarsgård, che interpretano Terry e Bob, due poliziotti dalla mano pesante amanti dell'alcool, della droga e del denaro facile. I due si ritroveranno coinvolti in un caso che rischia di farli precipitare a fondo. O almeno ancor più a fondo di quanto non siano già finiti per via delle loro pratiche illecite.
Lui è peggio di me!
Con War on Everyone, John Michael McDonagh si misura con l'action comedy pura e semplice. Più precisamente con un suo sottogenere amatissimo, la buddy cop comedy. Vista la popolarità del format sia sul piccolo che sul grande schermo, alla sua prima sortita americana il regista irlandese si trova a fare i conti con un'impressionante quantità di modelli. Da Starsky e Hutch ad Arma letale, da Rush Hour - Due mine vaganti a Men in Black fino agli sgangherati polizieschi di Guy Ritchie, McDonagh si muove con agilità schivando le trappole del genere e trovando una propria originalità. Merito della sua penna pungente, ma anche delle divertenti (e divertite) performance di Michael Peña e Alexander Skarsgård che danno corpo a due personaggi davvero improbabili. Sfruttando le loro caratteristiche intrinseche e le evidenti differenze nell'aspetto fisico, i due attori creano un mix imbattibile.
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Piccolo, metodico e compassato Peña, padre di famiglia che deve preoccuparsi di sfamare una sensuale moglie e due figli decisamente obesi; alto, allampanato, con una propensione per la guida in stato di ebrezza Skarsgård, single scavezzacollo che in fondo in fondo sogna di mettere la testa a posto, ma senza esagerare. Fatale sarà l'incontro con la bellissima Tessa Thompson, che si è già fatta notare in Creed - Nato per combattere. Questo improbabile duo si fa largo a suon di furti, violenze immotivate, scazzottate, sparatorie, menzogne e devastanti parcheggi etilici, ma al momento in cui servono due agenti dal cuore impavido, sprezzanti del pericolo, Terry e Bob non esiteranno a farsi valere.
Una trilogia quasi perfetta
A guardar bene, non è difficile notare come War on Everyone rappresenti una sorta di sintesi perfetta tra Un poliziotto da Happy Hour e Calvario. La nuova pellicola di McDonagh coniuga satira poliziesca e desiderio di vendetta che risani colpe originarie. Traslando l'ambientazione dalla desolata Irlanda al solare New Mexico - con una breve sortita in Islanda - il regista rinnova nella forma un'opera che, di fatto, altro non è che la prosecuzione di un discorso a cui sembra tenere particolarmente. Se Calvario rappresenta il film più compiuto, più profondo e in parte anche più sorprendente della trilogia, War on Everyone fa leva sulla propulsione comica e su una raffica di battute nonsense messe in bocca all'esilarante duo di agenti. Il tutto condito da pittoresche sequenze di scazzottamenti, torture e sparatorie che conservano un gusto per il dettaglio sanguinolento tutto tarantiniano. John Michael McDonagh dimostra, inoltre, di utilizzare al meglio ogni singolo membro del cast affiancando ai suoi due protagonisti un nutrito gruppo di personaggi secondari che funzionano proprio in virtù delle loro stranezze.
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Pur non avendo lo spessore di Calvario, War on Everyone è un film che funziona a tutti i livelli e oltretutto vanta una colonna sonora evergreen che va dai Clash a Glen Campbell. Oltre a essere ironico e arguto, John Michael McDonagh dimostra di avere anche ottimi gusti musicali.
Movieplayer.it
3.5/5