Recensione Premonition (2007)

Nel guardare 'Premonition' proviamo lo stesso senso di smarrimento della protagonista al risveglio, incapaci di stabilire se si tratti di un thriller, di un dramma soprannaturale o, come ci sembra più probabile, di un fallimento da tutti i punti di vista.

Vivo, morto o X

Linda Hanson vive in una grande casa in periferia con due figlie ed il marito Jim, spesso via per lavoro. Una vita per lo più ordinaria, scossa dalla visita dello sceriffo locale, che le notifica la morte del marito in un incidente d'auto.
Il mondo le crolla addosso e Linda si trascina per tutto il suo primo giorno da vedova, come intorpidita dall'angoscia, assistita dalla madre accorsa a darle una mano con le figlie, fino a crollare sul divano stringendo una foto di lei e Jim. Al risveglio, si ritrova nel suo letto e, sopresa, Jim è vivo e vegeto e fa colazione al piano inferiore.
Linda si convince di aver avuto un brutto sogno e va avanti, ma piccoli dettagli iniziano a colpirla: frasi, gesti, situazioni che le sembra di aver già vissuto. A completare il senso di smarrimento, il fatto che il giorno successivo, al risveglio, Jim è nuovamente morto.

Si va avanti così, saltando da un giorno all'altro della settimana che copre l'intero arco narrativo del film, sospinti da quella che in modo impreciso il titolo del film definisce una premonizione.
Sandra Bullock, infatti, protagonista di questo Premonition, sembra viaggiare nel tempo da un giorno all'altro, vivendo e a volte rivivendo le giornate in un ordine casuale, in una specie di evoluzione di Ricomincio da capo. L'essere a conoscenza della morte di Jim sembrerebbe essere più una normale conseguenza dell'aver già vissuto quella giornata piuttosto che frutto di un evento precognitivo.
In realtà usiamo il condizionale nell'esporre il precedente concetto perchè il film è molto poco chiaro su quello che realmente sta accadendo e non certo volontariamente: l'intreccio è talmente confuso e contorto da renderci immensamente grati e felici quando la stessa Linda in una scena del film prende un foglio di carta e traccia una griglia della settimana che sta vivendo con gli avvenimenti suddivisi giorno per giorno, vittima della nostra stessa confusione, ma purtroppo per lei intrappolata in essa a causa della sceneggiatura del quasi esordiente Bill Kelly.

E' questo il principale difetto di un film deludente anche per molti altri aspetti: il plot è così pieno di incongruenze dal punto di vista logico da andare ben oltre la normale dose di Suspension of Disbelief richiesta allo spettatore medio per un film del genere, e lasciarsi coinvolgere dalle peripezie spazio/temporali di Linda è veramente difficile.
A completare il quadro aggiungiamo personaggi poco approfonditi, l'incapacità della Bullock e di Julian McMahon di rendersi credibili come coppia sposata, per quanto in un periodo di crisi coniugale, e una messa in scena poco ispirata che non riesce a generare nemmeno un briciolo della tensione e dell'atmosfera che il genere richiederebbe.
Mennan Yapo alla regia fa quanto può per dare ordine agli eventi, anche se solo dal punto di vista visivo con qualche piccolo tocco cromatico per distinguere il passato dal presente (ma qual è il presente di questo film?) e il futuro, ma non è Christopher Nolan e il risultato è inevitabilmente lontano da Memento.

Nel guardare Premonition proviamo lo stesso senso di smarrimento di Linda al risveglio, incapaci di stabilire se si tratti di un thriller, di un dramma soprannaturale o, come ci sembra più probabile, di un fallimento da tutti i punti di vista.

Movieplayer.it

1.0/5