Violante Placido nei panni di Una Madre

La giovane attrice romana protagonista della miniserie in due puntate di Raiuno, in onda domenica 28 e lunedì 29 settembre in prima serata, interpreta una ragazza madre costretta a vivere sui marciapiedi ma che per la figlioletta decide di uscire dal giro senza voltarsi indietro.

Una prostituta decisa a cambiare vita, a ribellarsi ai suoi aguzzini per conquistare la libertà ed una speranza per il futuro per sé e per la figlioletta di tre anni. Una Madre, la nuova fiction di Raiuno in onda domenica 28 e lunedì 29 settembre in prima serata, racconta il viaggio on-the-road di Maria (Violante Placido) e della piccola Greta verso la felicità, un percorso duro e difficile che costringerà la giovane donna ad adottare estremi rimedi per scrollarsi di dosso ogni traccia di discriminazione, sociale e morale. Incurante delle minacce e dei ricatti del suo protettore (interpretato da un supercattivo Stefano Dionisi), che non vuole per nessun motivo rinunciare a lei, Maria si rivolgerà alla polizia nella persona del commissario Martone (un sempre impeccabile e convincente Enzo Decaro) il quale prenderà a cuore la sua storia senza però poter far niente per evitarle il carcere. Tre anni di reclusione, di attesa e di patimento fino al rilascio e alla lotta per riprendersi la sua bambina, nel frattempo affidata ad una coppia benestante senza figli. Nel cast anche Enrico Lo Verso, nel ruolo dell'ex pugile Rocco, un 'delinquente buono' segretamente innamorato di Maria, Giacomo Rizzo (lo ricorderete splendido protagonista de L'amico di famiglia di Sorrentino) nel ruolo dello spregevole Nic e Serena Grandi nel ruolo di Salvatrice (di nome e di fatto) un'ex-prostituta che ce l'ha fatta a lasciarsi tutto alle spalle e a cambiare vita.
Scritta da Laura Toscano e Franco Marotta, Una Madre pone al centro della storia il diritto e la responsabilità di essere madre al giorno d'oggi ed è la terza co-produzione RaiFiction e Compagnia Leone Cinematografica (dopo "La caccia" e "I figli strappati") a seguire il filo conduttore del rapporto tra genitori e figli. Un mix di generi che spazia dal mélo al dramma all'action che vede dietro la macchina da presa Massimo Spano, autore cine-televisivo di grande esperienza. In occasione della presentazione ufficiale della miniserie il cast ha incontrato i giornalisti nella sede RAI di Viale Mazzini.

Signora Toscano, a che storie si è ispirata durante la scrittura di questa fiction?
Laura Toscano: Quando ti ritrovi a scrivere storie come questa devi attingere a quel che hai dentro, anche io sono una madre e ho guardato ai miei sentimenti cercando di immaginarmi in certe situazioni, pensando ad ogni possibile sfaccettatura del rapporto materno.

La messa in onda avviene in un momento in cui l'argomento è di grande attualità...
Laura Toscano: Mi piace scrivere storie che hanno come protagonisti personaggi particolari, un po' al limite, che si sentono esclusi e condannati dal giudizio della società. Al momento sì, è un tema di grande attualità nel nostro paese ma noi lo abbiamo toccato solo marginalmente perché in questa storia viene messa in discussione l'indegnità di una madre che fa la prostituta non la sua indegnità sociale.

La prostituzione è un argomento che di solito non vediamo nelle fiction, cosa vi ha spinto a trattarlo?
Laura Toscano: Bisognava raccontare questo mondo, è una realtà che fa parte della nostra società e sono contenta che la Rai, in quanto servizio pubblico, abbia deciso di farlo. E' un diritto ma soprattutto un dovere.

Signor Spano, cosa l'ha affascinata di questo progetto?

Massimo Spano: Mi intrigava l'idea di raccontare la storia di una donna che tira fuori gli attributi, che si ribella contro tutto e tutti. Sono sensazioni forti, che entrano dentro, l'essenza dell'amore è tutta in questa sua voglia di ribellione. Una forza che tutti noi dovremmo avere quotidianamente e costantemente per combattere contro l'alienazione in cui viviamo, contro il disorientamento sociale.

Anche il paesaggio urbano che vediamo nel film è piuttosto eloquente in tal senso...
Massimo Spano: Nel corso di questa storia si intrecciano diverse linee narrative che affiancano le varie dimensioni spaziali dell'ambientazione e un'urbanizzazione profondamente deturpata delle nostre città che impediscono anche l'individuazione delle stesse. Ovunque ci sono ponti di cemento, enormi costruzioni bianche sulla cui superficie ci siamo noi con la nostra vita frenetica mentre al di sotto avvengono piccole grandi trasformazioni e si muovono tanti mondi sotterranei .

Cosa ti ha spinto ad accettare questo ruolo così difficile di donna ai margini della società?
Violante Placido: Ricordo che quando ero bambina vedevo queste ragazze sui marciapiedi e mi chiedevo cosa facessero, poi crescendo ho capito e ho provato per loro sempre un grande senso di rispetto. Ho sempre pensato che dietro alla loro vita ci fosse qualcosa di molto più grande che avessero bisogno di aiuto.

Che esperienza è stata per te?
Violante Placido: E' stata un'occasione importante come attrice e come donna, mi ha dato l'opportunità di guardare con occhi privi di pregiudizio un personaggio complesso ed estremo, una donna che fa di tutto per non sentirsi più rifiutata, che non accetta di essere dannata per sempre, che ha voglia di credere in un futuro migliore e in una rinascita.

Come ti sei preparata?

Violante Placido: Non ho avuto molto tempo per prepararmi, avevo pensato di cercare un contatto con le prostitute ma il senso del pudore mi ha sempre bloccata, non riuscivo a trovare la maniera giusta per farlo. Così mi sono limitata ad osservarle, ho cercato di rubare un loro sguardo che, al di là delle parole per me era assai più importante.

Un importante ruolo da protagonista nei panni di un personaggio molto forte che fa coppia con quello di Marta in Donne Assassine, la nuova serie di Fox...(nella serie diretta da Alex Infascelli in onda dal 16 ottobre prossimo la Placido è infatti un'infanticida ndr.)
Violante Placido: E' stato un anno molto importante per me quello appena trascorso, sono felice che mi siano capitati questi personaggi così difficili e di aver avuto il coraggio di confrontarmi con essi. Per un'attrice è importantissimo sapere di essere considerata soprattutto per ruoli impegnati come questi. Ci sono momenti nella carriera in cui nessuno crede in te, io sono stata fortunata e ho deciso di rischiare.