Recensione Venom: un cinecomic fuori tempo massimo

La recensione di Venom: il film con Tom Hardy sembra provenire da un altro decennio; un'occasione sprecata per un personaggio Marvel che avrebbe meritato di più.

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Venom: una scena del film

Il nuovo film dell'Universo Marvel firmato Sony arriva oggi nelle sale sotto i peggiori auspici: non solo è ufficialmente confermata la completa e inspiegabile assenza di Spider-Man, la cui esistenza non viene citata in questo nuovo film nemmeno per sbaglio, ma dagli USA fioccano opinioni e reazioni che definire negative è certamente poco. E sì, lo sappiamo che molto spesso i critici statunitensi tendono ad esagerare, ma questa volta ci è davvero impossibile non concordare: quindi, l'avrete capito, se cercate una recensione di Venom che sia positiva e incoraggiante, beh, non la troverete qui.

Ed è un peccato. Perché l'idea di creare un nuovo franchise parallelo a quello di Spider-Man e tutto dedicato ad un "supereroe" così atipico poteva essere un'idea affascinante, soprattutto una volta individuato come protagonista una superstar del calibro di Tom Hardy. Ma al film di Ruben Fleischer manca davvero tutto: in Venom non ci sono sequenze d'azione degne di questo nome, manca completamente il tono epico che spesso accompagna questo genere cinematografico e non vi è traccia di sorprese o colpi di scena nella trama. State pur certi che nel giro di pochi minuti vi sarete fatti un'idea fin troppo precisa di tutta la storia di Eddie Brock, dettagli inclusi. E che non ci sarà nulla in grado di sorprendervi nei 90 minuti successivi. Se non, appunto, la breve durata della pellicola, che arriva a 112 minuti soltanto grazie a dei titoli di coda e due scene post credits particolarmente lunghe. Molto altro del girato del film è rimasto in sala montaggio e, a detta dello stesso Hardy, lo stesso vale per le scene migliori di tutto il film. Visto il risultato finale, non facciamo fatica a credergli.

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Venom: Tom Hardy e Michelle Williams in un momento del film

Trama prevedibile, cast sprecato, regia svogliata: ma è davvero un cinecomic del 2018?

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Venom: Michelle Williams in una scena del film

Possibile davvero che questo Venom risulti così datato e sbagliato a causa dei troppi tagli? O si tratta di un film già sbagliato in partenza? La domanda è legittima perché altrimenti nel cast di Venom davvero non si riuscirebbe a spiegare la presenza di un'altra star quale Michelle Williams, a cui spetta un personaggio femminile talmente imbarazzante e inutile da non avere giustificazioni in un momento storico come quello attuale. Almeno Tom Hardy si diverte nel destreggiarsi in un ruolo che è fondamentalmente comico, in alcuni momenti quasi al limite dello slapstick, ma comunque molto lontano da quello che oggi, fortunatamente, il sottogenere dei cinecomic è in grado di offrire. Dimentichiamoci pure il senso del tragico dei moderni supereroi filmici, mettiamo da parte la spavalderia sexy ed istrionica dei vari Iron Man o Doctor Strange, e godiamoci invece un attore che smette i soliti panni del duro per accogliere quelli un po' goffi e per nulla eroici di Eddie Brock. O almeno godiamoci per modo di dire, visto che il (pessimo) doppiaggio/adattamento italiano del film infierisce anche sull'unico elemento che sarebbe potuto essere positivo.

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Venom: Tom Hardy affronta gli avversari in un scena
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Venom: Tom Hardy in una scena del film

Ma anche Tom Hardy al suo meglio non può comunque salvare questo Venom. Perché non può nulla davanti al problema degli ironici dialoghi tra il protagonista e il simbionte alieno che troppo spesso finiscono con l'essere al limite del ridicolo. Si sorride ogni tanto, certo, ma è il tono dell'intero film ad essere sbagliato. Così come sbagliata è la scelta di rendere per tutti un film che la natura stessa del personaggio avrebbe avuto bisogno di un maggiore coraggio e di un po' di sangue in più. Per non parlare poi delle motivazioni dell'antagonista umano e della pessima, e terribilmente datata, scelta di inserire un nemico che è semplicemente una versione più cattiva e grossa del "supereroe" in questione. Si trattava di una scelta errata anche nei migliori film del Marvel Cinematic Universe, figuriamoci in un film come questo dove anche solo la CGI non è assolutamente all'altezza delle produzioni più blasonate.

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Venom: Tom Hardy e Riz Ahmed in una scena del film

Il problema più serio di Venom rimane però la poca personalità dietro la macchina da presa e la carenza di un qualsivoglia senso nella sceneggiatura: si tratta di una nuova origin story, certo, ma a quale scopo? Cosa dovrebbe rappresentare il personaggio di Venom così come l'abbiamo visto nel vasto e difficile panorama dei cinecomic attuale? Quale sarebbe la ventata di novità che porta? Perché, anche senza andare a scomodare gli altri film della Marvel/Disney chiaramente di tutt'altro livello anche produttivo, come può questo film pensare di poter competere con prodotti quali Deadpool o Logan? In Venom non c'è nulla del coraggio, dell'irriverenza o anche solo dell'epica che la Fox è riuscita, a fatica e dopo lungo tempo, ad estrapolare dai personaggi Marvel, ma solo la volontà di sfruttare un nome che, da solo, può portare in sala i fan del fumetto e di una star del cinema. Eppure, i precedenti Spider-Man insegnano, ormai tutto questo non basta. Alla fine della nostra recensione ci sentiamo di scrivere che Venom è un film nato male e realizzato anche peggio: probabile che ce ne dimenticheremo tutti presto, oppure, nella "migliore" delle ipotesi, finiremo con il deriderlo e richiamarlo alla memoria tra i peggiori cinecomic di sempre o come esempio di ciò che non dovrebbe mai essere un film di supereroi. Vecchio.

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1.5/5