Venom - La furia di Carnage arriva su Sky Cinema, pronto ad avere nuova vita sul piccolo schermo dopo aver conquistato quello grande lo scorso autunno: mezzo miliardo di dollari al box office mondiale, settimo maggiore incasso globale del 2021 (quarto se consideriamo solo le produzioni statunitensi), capace di superare al botteghino tutti e tre i lungometraggi del Marvel Cinematic Universe distribuiti dalla Disney. Un risultato notevole dati i tempi pandemici (quando il film è uscito al cinema erano pochi i mercati che consentivano l'occupazione di tutti i posti in sala), e che conferma l'affetto del pubblico per le avventure di Eddie Brock e del suo simpatico nemicoamico simbionte. E in occasione del debutto televisivo, abbiamo voluto analizzare i motivi di tale successo, tutt'altro che scontato data la situazione mondiale negli ultimi due anni.
La strana coppia
Il primo Venom è andato molto bene in sala, con 856 milioni di dollari incassati nel mondo, ma ha fatto storcere il naso a molti fan del fumetto originale per il tono scanzonato, in particolare per quanto riguarda il rapporto fra Eddie Brock (Tom Hardy) e il simbionte. Un "tradimento" dello spirito cartaceo che però era necessario per dare a Venom una nuova vita cinematografica dopo la versione deludente vista in Spider-Man 3, nonché per dargli una personalità che non richiedesse la furia omicida nei confronti di Peter Parker (dato che finora il Tessiragnatele non ha mai interagito con questa incarnazione del personaggio). Venom - La furia di Carnage capisce questa cosa e la sottolinea ancora di più, trasformando Eddie e l'alieno in duo comico ma anche a suo modo romantico, sfruttando le doti umoristiche di un attore che non sempre ha modo di esibire il suo lato più leggero.
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Il nuovo regista
Il cambiamento più significativo c'è stato dietro la macchina da presa, con Ruben Fleischer sostituito da Andy Serkis. Uno che di doppie personalità si intende, essendo stato Gollum nell'esalogia tolkieniana di Peter Jackson, e anche di supereroi, avendo recitato in progetti Marvel e DC. Il candidato ideale, dunque, per dare al film la giusta dimensione spiritosamente folle, dimensione che il diretto interessato si è già detto pronto a esplorare di nuovo nel già annunciato terzo film, per il quale vorrebbe tirare in ballo altri villain provenienti da Ravencroft, approfondendo ulteriormente il mondo di Venom prima di tirare in ballo eventuali - anzi, inevitabili - crossover con Spider-Man.
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Carnage
Al netto del visto PG-13 che limita l'uso del sangue per avere un bacino d'utenza più ampio negli Stati Uniti, il film mantiene pienamente la promessa per quanto riguarda il villain: Cletus Kasady alias Carnage, altra unione tra uomo e simbionte che buca lo schermo con abbondanti dosi di follia, fornite dalla performance divertita e divertente di un Woody Harrelson palesemente felice di poter dare sfogo al lato oscuro della sua personalità recitativa. Talmente inquietante che non stentiamo a credere al simbionte di Venom quando, vedendolo, si spaventa ed esclama "Oh no, è uno di quelli rossi", riferendosi alle diverse tipologie di alieno e annessa sete di sangue. E quando i due si affrontano lo spettacolo è assicurato, a dimostrazione del fatto che, almeno per quanto riguarda il "protettore letale", il cosiddetto Sony's Spider-Man Universe ha tutte le carte in regola per rivaleggiare commercialmente con le saghe della Marvel.