Una storia semplice e umana, un'alchimia rodata, un impegno serio e inflessibile: sono pochi e funzionali gli elementi che compongono la formula vincente di Vengo anch'io, prima fatica cinematografica della coppia comica Nuzzo e Di Biase, già protagonista di vari show della Gialappa's Band, di Zelig e del programma radiofonico di Radio2 Black Out. Il film è un'asciutta, essenziale commedia on the road piena di cuore e attraversata da una comicità originale e brillante, oltre che punteggiata da una serie di prestigiosi cammei (Alessandro Haber, Ambra Angiolini, Vincenzo Salemme, Francesco Paolantoni, Aldo Baglio).
Divertente e toccante abbastanza da allietare la settimana post-elezioni e post-Oscar per la stampa superstite, e fare brillare un raggio di sole su una delle giornate romane più piovose dell'anno, il film è nelle sale in 250 copie da giovedì 8 marzo.
Leggi anche: Vengo anch'io: la felicità è contagiosa
L'impegno paga (e Medusa pure!)
Maria di Biase e Corrado Nuzzo, per la prima volta vi cimentate come autori e interpreti in un film, dopo tanti anni di esperienza televisiva: com'è prendere in mano le redini?
Corrado Nuzzo: Vengo anch'io è un piccolo film, sapendo di avere limiti di tempo e budget sapevamo di avere bisogno di una buona storia, e ci siamo concentrati sulla storia: non c'è stato spazio per l'improvvisazione che nella commedia spesso ha un ruolo importante, e ci siamo attenuti a quello che avevamo scritto. Abbiamo lavorato duro e corso tantissimo per chiudere il film nei tempi previsti, ma credo che siamo riusciti a portare a casa un bel film grazie alla struttura solida e alle tante prove fatte.
Maria Di Biase: Sì, volevamo raccontare il diritto alla felicità, ci siamo concentrati su quello e crediamo di esserci riusciti.
Corrado Nuzzo: È stato un film fortunato. A parte il giorno di oggi, c'è stato sempre il sole durante le riprese, e nonostante i tempi stretti siamo riusciti a incastrare tanti cammei importanti. Da questo punto di vista siamo sereni.
Giampaolo Letta: Noi di Medusa siamo molto soddisfatti, tra l'altro con Attilio De Razza e la Tramp abbiamo un ottimo rapporto da tempo e abbiamo apprezzato questo progetto sin dai primi passi.
Ci è piaciuta l'idea, la comicità di Corrado e Maria, e abbiamo seguito la scrittura del film vedendoci qualcosa di diverso, con un umorismo cinico e politically incorrect. Visto che accusano sempre noi produttori e distributori di proporre commedie piene di cliché, ogni tanto è un piacere scompaginare queste aspettative. Speriamo che anche il pubblico risponda bene.
Maria Di Biase: Se facciamo tre milioni di euro, ci sposiamo e sarà invitato chiunque si presenti con il biglietto.
Giampaolo Letta: Se il film fa tre milioni paga Medusa!
Il film ha un registro politicamente scorretto, non rabbioso ma tagliente. Di solito nella commedia l'impostazione on the road è una scusa per mettere in fila una serie di sketch, invece Vengo anch'io è un film molto coeso, è sempre stato questo l'obiettivo?
Maria Di Biase: Sì, l'obiettivo era questo, anche se devo dire che stando su questi personaggi è emerso un tocco di romanticismo che inizialmente non avevamo previsto, e l'ho visto emergere più come interprete che come sceneggiatrice. In questo ci hanno aiutato le prove; credevamo molto nelle prove serie.
Leggi anche: Nuzzo e Di Biase, da Zelig a Diversamente Family: incontro sul set del film
Il genio e l'atleta
I giovani interpreti, Cristel Caccetta e Gabriele Dentoni, come sono stati scelti?
Cristel Caccetta: Come dicevano Maria e Corrado, nulla era lasciato al caso, loro avevano le idee chiarissime su quello che volevano e io... dovevo piangere! Anche se all'inizio lo script prevedeva che Lorenza fosse bionda con gli occhi azzurri, e un po' sovrappeso. Poi abbiamo fatto un mese di prove, e ho anche dovuto studiare canottaggio. Le riprese sono state interessanti, si sono create dinamiche di un certo tipo. Ad esempio Corrado non mi parlava.
Corrado Nuzzo: Non le parlavo per creare la giusta distanza. Ho rotto il ghiaccio dopo che siamo arrivati a girare una certa scena tra i due personaggi.
Maria Di Biase: Sì, io le dicevo, Corrado è fatto così, relazionati con me.
Cristel Caccetta: Certo è stata dura, Lorenza è molto diversa da me, io credo nelle cose che mi dicono, non capisco le battute! È stata dura ma sono molto contenta dell'esperienza, a fine giornata guardavamo anche i take con Maria e Corrado per scegliere i migliori.
Gabriele, tu hai un personaggio molto citazionista, Dustin Hoffman, Alberto Sordi, mica male!
Gabriele Dentoni: Sì, questo mi ha caricato di un senso di responsabilità forte, non volevo certo aspirare ad essere un simbolo di nulla, per me era più importante delineare il personaggio che la sindrome di Asperger da cui è affetto, cogliere la sua innocenza e i tratti comici senza farne una parodia. Ho visto il film per la prima volta ieri sera con mia madre e lei mi ha detto che faccio molta tenerezza, al che le ho risposto "per forza, sei mia madre!". Ma lei insiste che faccio tenerezza davvero.
Maria Di Biase: Per Gabriele è stato complicato, stava sempre insieme a noi. Chiunque altro sarebbe morto. È riuscito a inserirsi in dinamiche rodate da tanto tempo e a sopravvivere!